Cesena-Reggina, gli ex. Belardi, simbolo amaranto, Comotto e…

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Saranno due gli ex di Cesena-Reggina, entrambi tra le file dei bianconeri. Si tratta di Belardi e Comotto.

Emanuele Belardi è più che un ex, può essere infatti considerato come uno dei simboli della Reggina degli ultimi venti anni, della crescita e della cavalcata amaranto dalla C alla A, uno dei simboli di una Reggina che, ahinoi, non c’è più.

Giunto a Reggio nemmeno 13enne, il portiere ebolitano fa tutta la trafila delle giovanili, fino all’approdo in prima squadra nella stagione 1995/1996, annata in cui avviene l’esordio in B, esattamente il 10 dicembre 1995, in un Reggina-Palermo 4-0. L’anno dopo viene confermato come secondo di Scarpi,  quindi nel 1997/1998 il prestito alla Turris per farsi le ossa. Tornato alla base, è il dodicesimo della storica squadra che centra la prima promozione in serie A. Nel massimo campionato parte ancora alle spalle di Orlandoni, le cui non eccelse prestazioni convincono mister Colomba a lanciarlo titolare nella sfida contro il Milan del 19 dicembre 1999. L’esordio in serie A è da brividi, Emanuele ha qualche incertezza sulle due reti di Shevchenko, ma si riscatta nei minuti finali, quando para un rigore al campione ucraino blindando il 2-2 finale.

Con l’arrivo di Taibi in riva allo Stretto torna in panca, fino a quando, dopo la retrocessione nell’amaro spareggio con il Verona, Foti e Martino gli consegnano le chiavi della porta della squadra che torna subito in serie A, ripagando ampiamente la fiducia concessagli a suon di ottime prestazioni e di rigori neutralizzati. L’anno dopo, di nuovo in A, le gerarchie cambiano, c’è Castellazzi davanti a lui, ma l’estremo difensore campano riesce a riprendersi il posto da titolare, contribuendo alla salvezza ottenuta nello spareggio con l’Atalanta, quando sbarra miracolosamente la strada a Gautieri.

Dopo un’altra permanenza nel 2003/2004, Belardi lascia la Reggina per il nuovo Napoli di De Laurentiis, ma vi rimane soltanto sei mesi, quindi va a Modena. Nel 2005 si trasferisce al Catanzaro, nel 2006 l’approdo alla Juventus, finita in B dopo Calciopoli. In bianconero rimane due anni come terzo portiere dietro a Buffon e Manninger, nel 2008 viene ceduto all’Udinese, come riserva di Handanovic. In Friuli resta fino al novembre 2011, quando decide di rescindere il contratto.

Emanuele, ormai svincolato, nel gennaio 2012 torna al suo vecchio amore, la Reggina, bisognosa di un portiere dopo i disastri dell’accoppiata Kovacsik-Pietro Marino. Fa da chioccia al giovane Zandrini, fino a quando non torna finalmente in campo, in un Reggina-Brescia 1-1 che lo vede assoluto protagonista con una serie di interventi prodigiosi che evitano agli amaranto la capitolazione. Il tempo sembra essersi fermato, Emanuele è autore di ottime perfomance, para anche due rigori di fila, vittime Farias della Nocerina e Regonesi dell’Albinoleffe, ma tutto questo non serve alla Reggina, che manca i play off. A giugno scade il contratto che lo legava alla societa di Via delle Industrie, che decide di non proporre il rinnovo, quindi Belardi si accasa al Cesena, dove dopo le prime giornate in panca diviene il titolare.
Al suo attivo Belardi ha quindi otto stagioni e mezza in amaranto, durante le quali ha accumulato conta 108 presenze, più due nello spareggio contro l’Atalanta, 112 sono goal subiti, più uno nello spareggio contro gli orobici, inoltre ha parato ben 12 calci di rigore.

Ben più breve l’esperienza di Gianluca Comotto in riva allo Stretto. Prelevato in prestito nel gennaio 2004 dalla Fiorentina, il terzino destro nativo di Ivrea sotto la guida di mister Camolese raccoglie 14 apparizioni, dimostrandosi giocatore sempre affidabile. Conclusa l’esperienza reggina, torna al Torino per quattro anni, con una parentesi all’Ascoli, poi gioca nella Fiorentina dal 2008 al 2011, anno in cui viene ceduto al Cesena.

C’è ancora un altro ex, sempre tra le file dei romagnoli, anche se fuori dal terreno di gioco. Stiamo parlando del direttore sportivo della società presieduta da Igor Campedelli, ossia Maurizio Marin. Da calciatore, ruolo difensore, ha militato nella Reggina per due stagioni, 1994/1995 e 1995/1996, mettendo insieme un totale di 57 gettoni.

Infine un’ultima curiosità. L’attuale team manager del Cesena è Fiorenzo Treossi, un nome che ai tifosi della Reggina fa tornare in mente dolorosi ricordi. E’ stato infatti l’arbitro di quel Bari-Reggina della stagione 2000/2001, serie A, in cui, in seguito ad una goffa simulazione di Ennynaya, inventò letterlamente un rigore per i padroni di casa grazie al quale si imposero per 2-1. Senza quel calcio di rigore e senza quella sconfitta, la Reggina a fine campionato avrebbe forse avuto un punto in più e forse avrebbe evitato lo spareggio, poi perso, contro l’Hellas Verona. Ma si sa, la storia non si fa con i se e con i ma…

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