Germania-Svezia 4-4 e altre rimonte clamorose

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C’e’ rimonta e rimonta. Ma quale che sia il palcoscenico – finale di Champions League o campetto di periferia – tutte hanno lo stesso fascino, dolce o amaro a seconda dei punti di vista. Perche’, come diceva Vujadin Boskov in uno dei suoi celebri aforismi, ”partita finisce quando arbitro fischia”. L’impresa calcistica portata a termine ieri sera dalla Svezia contro la Germania rimarra’ comunque un esempio eclatante di questi ribaltoni. Ibra e compagni erano sotto di quattro reti dopo 56 minuti; avevano colpito due volte Klose, Mertesacker e Ozil, e la Germania sembrava poter chiudere in scioltezza, invece e’ successo l’incredibile: dal 17′ al 48′, la Svezia e’ riuscita a segnare 4 reti, cominciando con Ibrahimovic e chiudendo al 93′ con Elm, che ha ammutolito l’Olimpico berlinese e mandato su tutte le furie il ct tedesco Loew.

Anche in Italia gli esempi sono notevoli. Spesso, di recente, a esserne protagonista e’ la Roma. Due mesi fa, il 16 settembre, i giallorossi di Zeman sono stati sconfitti 3-2 all’Olimpico in casa dal Bologna: dopo aver dato spettacolo per un tempo, segnando due gol con Florenzi e Lamela e sfiorandone tanti con Totti, la squadra del tecnico boemo ha consentito al Bologna di pareggiare e poi di vincere con una doppietta di Gilardino. Nel febbraio 2011, in casa del Genoa, i giallorossi al 6′ del secondo tempo erano in vantaggio 3-0, ma alla fine sono usciti sconfitti dai rossoblu’ per 4-3. Una sorta di contrappasso per la squadra allora di Ranieri, che appena tre mesi prima – nel novembre 2010 -, nella fase a gironi di Champions League, superarono il Bayern Monaco per 3-2 dopo aver finito la prima frazione sotto per 2-0. Sempre nel 2011, a novembre, in Napoli-Juventus, i bianconeri  recuperarono da 0-2 a 3-3, mostrando quella grinta che li porto’ poi a vincere lo scudetto. Andando indietro negli anni, gli juventini ancora maledicono pero’ il derby del 27 marzo 1983. Sotto di due gol (Paolo Rossi e Platini), il Torino riesce, in 5 minuti nella ripresa (dal 25′ al 30′), a ribaltare la situazione grazie alle reti sotto la curva Maratona di Bonesso, Dossena e Torrisi. Finale: 3-2. La Roma, intanto, pareggiava 2-2 con la Fiorentina e cominciava a cucirsi sulla maglia il suo secondo scudetto. Altro derby piemontese, altra rimonta granata. E’ il 14 ottobre 2001. Juve avanti 3-0 (doppietta Del Piero e Tudor) alla fine del primo tempo. Ma nella ripresa granata scatenati con le reti di Lucarelli, Ferrante (su rigore) e Maspero. Beffa nella beffa, all’89’ Salas sbaglia il rigore del possibile 4-3, con la complicita’ di una buchetta, forse scavata sul dischetto dai giocatori del Toro. Da record la rimonta dell’Inter di Mancini a Marassi: da 0-2 a 3-2 in soli sette minuti, il 9 gennaio 2005. Reti di Martins, Vieri e Recoba. In Champions, la rimonta piu’ famosa degli ultimi decenni e’ senza dubbio la finale ’98-’99. Ancora il Bayern nel ruolo di vittima: in vantaggio 1-0 sul Manchester United ad un minuto dalla fine. Poi si scatenano Sheringham e Solskjaer che regalano la coppa agli inglesi con un uno-due nei minuti di recupero. Memorabile anche la finale tra Milan e Liverpool del 25 maggio 2005, ad Istanbul. Rossoneri dominatori con Maldini e la doppietta di Crespo. Ma gli inglesi non mollano e nella ripresa vanno a segno con Gerrard, Smicer e Xabi Alonso. Poi vinceranno la Coppa ai rigori. Indimenticabile la semifinale Mondiale del 1982: la Francia, ai supplementari, conduceva 3-1 sulla Germania Ovest, ma Rummenigge al 102′ e Fischer al 107′ portarono la gara sul 3-3 e dunque ai rigori: dal dischetto i tedeschi conquistarono il lasciapassare per la finale (persa) contro l’Italia di Bearzot. La finale della Supercoppa italiana del 26 agosto 2006 restera’ invece nella memoria dei tifosi interisti. Si gioca a Milano e la Roma va a segno tre volte nel primo tempo (Mancini e due volte Aquilani). Ma al 44′ Vieira avvia la rimonta. Finira’ 4-3 per i nerazzurri, con le reti di Crespo, ancora Vieira e Figo nel primo tempo supplementare.

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