Il punto sul Milan: le continue sconfitte sono frutto di un mercato folle

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Dida; Cafu, Nesta, Stam, Maldini; Gattuso, Pirlo, Seedorf; Kakà; Shevchenko, Crespo. Questa è la formazione del Milan scesa in campo il 25 Maggio 2005 a Instanbul contro il Liverpool per la finale di Champions League. Probabilmente è la formazione più forte almeno degli ultimi 15 anni, per quanto concerne i club italiani. In panchina c’era Carlo Ancelotti, che di finali da allenatore ne ha giocate 10 in 8 stagioni con il Milan (tre di Champions, due di Supercoppa Europea, due di Coppa Intercontinentale, due di Supercoppa Italiana e una di Coppa Italia). I tifosi rossoneri hanno sicuramente nostalgia di quei tempi.
Di quel Milan tra gli undici titolari non è rimasto più nessuno ed è cambiato tutto anche a livello di mentalità. La squadra attuale è modesta, può ambire a ben poco e non sembra avere sufficiente esperienza internazionale. È per questo che è assurdo criticare un allenatore che avrebbe meritato molte più contestazioni lo scorso anno rispetto alla continua messa in discussione, soprattutto da parte dei tifosi, attuale. Il calciatore da cui ci si aspetta di più è Boateng, uno che campione non è mai stato, ma ha approfittato della qualità di Seedorf ed Ibrahimovic nei suoi primi anni in rossonero. Non è un leader, è un giocatore che si esalta solo se supportato da fuoriclasse assoluti come i due prima menzionati. Inoltre è solo, profondamente solo. Maradona e Ronaldo, a mente, sono stati gli unici calciatori in grado di risolvere da soli le partite in Italia. È una dirigenza, quella del Milan, che ha speso male. Giampaolo Pazzini, senza esterni adeguati, non ha senso se al suo posto viene dato via Cassano. Se si guardano le reti di Pazzini con la maglia dell’Inter e con quella della Sampdoria si nota che la maggior parte sono frutto di assist di Maicon e di Cassano. Il Milan non ha esterni in grado di crossare per Pazzini, o almeno dopo 8 giornate non ha dimostrato di averne; ma soprattutto il Milan non ha un calciatore come Antonio Cassano, capace, con la sua fantasia, di mettere davanti la porta il centravanti ex Fiorentina. Per sostituire Fantantonio è stato acquistato Bojan, che assomiglia decisamente a Robinho, piuttosto che a Cassano. Stesso dicasi per Pazzini, sostituto di Ibra, che che somiglia molto di più a Pippo Inzaghi. In difesa, se c’era l’intenzione di cedere Thiago Silva, si doveva assolutamente cercare di rinnovare il contratto ad Alessandro Nesta.
L’unica nota lieta di questo Milan è Stephan El Shaarawy, che è esploso per la gioia di tutti gli italiani, in quanto l’ex Padova potrà rappresentare il futuro della nazionale. L’ultima speranza a cui può aggrapparsi questa squadra si chiama Alexandre Pato, senza ombra di dubbio il miglior giocatore presente in organico. Nel caso in cui dovesse tornare ai suoi livelli sarà molto probabile che a sedersi in panchina sarà Giampaolo Pazzini, così da risultare sintesi e simbolo del folle e scriteriato mercato del Milan.

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