L’Italia piega l’Armenia, ma con troppa sofferenza. C’è ancora da lavorare

CalcioWeb

L’Italia batte a domicilio l’Armenia 1-3 e si porta a casa 3 ottimi punti in ottica qualificazione Brasile 2014. Siamo in testa al girone B dopo tre giornate ed è questo quello che conta davvero. Però ci sono delle note dolenti, perché il risultato è sì rotondo, ma è maturato con troppa sofferenza, contro un’Armenia discreta ma non eccezionale, che ha sfruttato il nostro passo un po’ lento.

Se i primi due gol sono frutto di due sviste arbitrali (braccio di Mkoyan attaccato al corpo, non era rigore; Maggio a terra dopo un colpo alla testa, il gioco era da fermare sull’azione del pari), le occasioni concesse agli armeni ad inizio ripresa non hanno giustificanti. Per ben tre volte abbiamo rischiato di andare sotto, prima del gol di De Rossi, lasciando agli attaccanti di casa la libertà di manovrare e, ancor più grave, di tirare in porta. E’ venuta a mancare insomma la linea difensiva, apparsa un po’ distratta e non “in partita”, specialmente Bonucci, che stava regalando ai nostri avversari la chance per il pari al 75′. Fortunatamente ci siamo trovati di fronte giocatori non troppo precisi, che hanno sprecato le troppe occasioni concesse.

I migliori dei nostri, manco a dirlo, sono Pirlo e De Rossi. Il primo sforna assist, segna su rigore e sbaglia davvero poco. Prandelli lo fa giustamente uscire sul 2-1 per fargli tirare il fiato. Il secondo, nonostante la maretta in casa Roma, sforna la solita prestazione di quantità e qualità, con chiusure importanti in difesa e il gol liberatorio che ci mette la partita in discesa. Bene anche Criscito, al rientro in nazionale dopo 6 mesi. Un po’ appannato invece, come detto, Bonucci, ma non ha fatto tanto meglio Barzagli, che si fa superare troppo facilmente sul gol del pari. Entrambi i centrali appaiono svagati sulle occasioni concesse all’Armenia. La nota dolente di cui sopra, ancora una volta, è Giovinco. Dovrebbe sostituire Balotelli, bloccato dall’influenza, ma lo fa con una prestazione mediocre, con tanti errori e un paio di spunti che non fanno alzare di molto il voto. Troppe volte in fuorigioco, due occasioni da gol sprecate e un nervosismo latente che gli costa anche un’ammonizione per proteste. Prandelli coglie l’occasione quando lo vede claudicante e lo tira fuori per inserire El Shaarawy, che non fa tantissimo ma è sicuramente più pimpante e propositivo.

Si inizia finalmente a vedere nuovamente un’idea di gioco nell’Italia di Prandelli, che ora almeno “prova” a giocar bene. C’è però qualche elemento non al passo, come i sopraccitati, ma anche Marchisio e Montolivo. Lo juventino è stata una presenza quasi impalpabile stasera, mentre Montolivo è fuori ruolo, non essendo trequartista. Il suo erroraccio sulla palla d’oro regalatagli da Pirlo ne è la dimostrazione. Oltre Pirlo stasera non c’era davvero nessuno che illuminasse la serata con una scintilla. Con la Danimarca confidiamo in Balotelli e, perché no, El Shaarawy dal primo minuto.

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