Prandelli: “Osvaldo e De Rossi sono giocatori importanti”

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Osvaldo e De Rossi? Spesso dobbiamo cercare di toccare l’orgoglio dei campioni, dei giocatori, perché quando arrivano in Nazionale sono giocatori importanti. Loro sono arrivati feriti ed hanno dimostrato di essere comunque seri, perché l’accusa è stata pesante“.

Il ct azzurro Cesare Prandelli torna a parlare dei casi De Rossi e Osvaldo dopo le parole del tecnico della Roma Zdenek Zeman, alla web tv zonemixte.fr. Il tecnico della nazionale italiana ha poi parlato del centrocampo azzurro, proprio con il giallorosso tra i protagonisti. “Pirlo-Marchisio-De Rossi il più forte centrocampo della storia? Quando abbiamo iniziato questa avventura due anni fa, abbiamo cercato di capire cose poteva esaltare questa squadra al di là della generosità, dell’equilibrio e dell’ordine tattico, e ci siamo resi conto che potevamo avere un centrocampo forte e abbiamo aggiunto un quarto uomo che poteva essere Thiago Motta o Montolivo, perché questo centrocampo ha tante caratteristiche, corsa, tattica, intelligenza, qualità di gioco, e abbiamo cercato di fare molto gioco in quella zona del campo“. Proprio a centrocampo l’uomo nuovo potrà essere Marco Verratti. “Lo abbiamo messo nella lista dei 30 per gli Europei e giocava in Serie B. La cosa strana è che i nostri grandi club non sono riusciti a prenderlo, ma siamo contenti per l’esperienza internazionale che farà, ma è un talento che andava protetto e gestito in maniera diversa. Ha grande qualità, ha personalità e il Psg sarà di grandissimo aiuto soprattutto grazie a Carlo Ancelotti. Zeman ha detto che diventerà uno dei migliori centrocampisti in Europa? Sono d’accordo con lui che lo ha allenato, ma ha bisogno di fare esperienza internazionale“.

Il ct è poi tornato a parlare dello splendido Europeo giocato in Polonia e Ucraina: “Siamo orgogliosi dell’Europeo fatto, in Italia non siamo ancora pronti ad analizzare in modo approfondito le partite, siamo ancora legati al risultato, però noi abbiamo dato un messaggio significativo, che possiamo arrivare al risultato anche attraverso il gioco“. In Italia sono stati tutti contenti, nonostante la sconfitta nella finale con la Spagna, in paese dove la cultura del risultato è onnipresente. “Noi abbiamo cercato di regalare emozioni, ci siamo riusciti e la gente ha apprezzato questo, ovviamente si gioca per vincere, ma è arrivato il momento che anche in Italia si deve pensare di giocare bene per vincere, e non è impossibile“. L’Italia di Prandelli vuole essere un esempio, con giocatori che si comportano bene sul campo e fuori dal campo. “Dobbiamo sempre avere attenzione e prevenzione, non vogliamo fare cose straordinarie ma fatte bene, chi indossa la maglia della nazionale si deve sentire orgoglioso e rappresentare i ragazzini che sognano la maglia azzurra e quindi devono comportarsi bene“.

Gli Europei sono stati comunque una tappa di avvicinamento a Brasile 2014. “Siamo stati bravi ad accelerare questo progetto, – spiega il ct – ma ora dobbiamo essere bravi a capire come ci siamo riusciti. Ora abbiamo questa qualificazione a Brasile 2014, a cui io tengo molto, che non è così scontata e non è così matematica e dobbiamo migliorare sotto l’aspetto della preparazione della partita, perche’ ormai quando gioca l’Italia per tutti è un risultato scontato ma non è così. Il calcio è in evoluzione, in fase di miglioramento e una squadra che ha un progetto, non solo tecnico, deve per forza di cose mettersi in discussione. Ora ci sono più aspettative e non basta fare 15 palle gol, bisogna fare tre gol. Storicamente poi la nazionale italiana ha sempre fatto fatica a Settembre per tante ragioni, le altre squadre sono più preparate dal punto di vista fisico e quando c’è la voglia di rinnovare, di cambiare dopo un europeo importante devi ritrovare quelle motivazioni forti. Il modulo? Diventa un’idea precisa in base ai giocatori che hai, potrei avere un’idea, ma basta che due giocatori non sono in condizione che cambia modulo tattico, la nostra bravura è stata quella di lavorare con più moduli e i giocatori sono pronti anche in corso di partita“, conclude Prandelli.

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