Il mercato di gennaio è alle porte e, mai come quest’anno, potrebbe esserci un movimento, per quel che riguarda gli attaccanti, a dir poco pirotecnico. Un movimento che, è giusto chiarirlo, in parte si svilupperà anche nella prossima estate, quando, a fine stagione, sarà meno doloroso, per molti club, separarsi dal campione di turno. Già, perchè a cambiar maglia potrebbero essere molti tra i più forti attaccanti del mondo, e non onesti gregari da una decina di goal e via.
In tal senso, il nome più eclatante è quello di Cristiano Ronaldo. Il portoghese a Madrid non sta più bene come un tempo. Parecchie settimane addietro egli stesso, pubblicamente, parlò di tristezza, dovuta a non meglio precisate circostanze. Una tristezza che, in realtà, più che a motivi economici (come in molti avevano ipotizzato) pare dovuta al fatto che CR7 non si senta tutelato a dovere dalla società. Nonostante Mourinho straveda per lui. Ecco perchè una separazione tra le parti non è affatto da escludere. Poche sono le società a poteri permettere le prestazioni del fuoriclasse lusitano, in primis Psg e Manchester City. Ma se, nel primo caso, la pista è realmente percorribile, per quel che riguarda i “citizens” pare davvero difficile che Ronaldo possa approdare lì, visto l’amore che lo lega ancora al Manchester United, a Ferguson ed ai tifosi dei “red devils”. E proprio dallo United potrebbe venire la sorpresa dell’anno. Del resto, Sir Alex e Cristiano non hanno mai nascosto la stima reciproca, e lo stesso calciatore ha più volte manifestato il sogno di poter un giorno tornare in quel di Manchester.
Chiaro che, a questo punto, non sarebbe più certo che Rooney rimanga ad Old Trafford. L’arrivo di Van Persie ha infatti messo un po’ in secondo piano il campione inglese, ed il Barcellona sta sempre alla finestra. Barcellona che, a meno di clamorose sorprese, rinuncerà nei prossimi mesi alle prestazioni di David Villa, finito ai margini della squadra. Parecchi estimatori su di lui, ed occhio al Milan.
Al 99 % a cambiar casacca saranno anche Radamel Falcao e Luis Suarez. E se per il primo il Chelsea del magnate Abramovich pare essere nettamente favorito (ma occhio al Real che, aldilà delle dichiarazioni di facciata, pensa a lui per un eventuale dopo Ronaldo), il secondo potrebbe finire proprio all’Atletico Madrid in sostituzione del centravanti colombiano. L’uruguagio, del resto, è poco amato anche dai compagni di squadra, ed attorno a lui si è creato un clima davvero pessimo, per colpe sicuramente anche sue.
E Cavani? Il Matador potrebbe essere all’ultima annata con la maglia del Napoli. Il ragazzo è considerato tra i tre attaccanti più forti del mondo un po’ da tutti. Certo, i 62 milioni di euro non sono alla portata di chiunque, ma qualcuno disposto a far follie per l’uruguagio ci sarà quasi sicuramente. Con buona pace dei tifosi partenopei.
Ed occhio alla Germania, dove continua a spopolare il 23enne Lewandowski. Il polacco si sta rivelando una punta a dir poco formidabile, con prospettive rosee davanti a sè. Lo sognano in tanti, Juventus compresa, ma i 35 milioni necessari per il cartellino sembrano un ostacolo insormontabile. Probabile che finisce in Premier League. Magari al Manchester City.
Ed a proposito del club di Mancini, checchè ne dica Raiola, Balotelli, dopo l’ennesima tribuna, pare oramai destinato a lasciare Manchester. All’orizzonte si profila un duello tutto milanese, con Moratti che non ha mai smesso di sognare un ritorno all’ovile di Super Mario e Galliani che ha ammesso pubblicamente di essere innamorato del centravanti bresciano, e che già sogna un’accoppiata devastante con El Shaarawy.
Attenzione quindi al mercato degli svincolati. Due nomi su tutti: Huntelaar e Llorente. Il primo è forse la punta più ricercata d’Europa e, del resto, i numeri sono dalla sua parte. Chiede un ingaggio molto alto, nell’ottica dei 5 milioni di euro netti. Anche lui, come Lewandowski, probabilmente finirà in Premier League. Llorente, invece, fatta salva ogni sorpresa, dovrebbe essere il prossimo centravanti della Juventus. Più probabilmente nel prossimo giugno, in quanto a gennaio, difficilmente il patron bilbaino, Urrutia, lo lascerà andar via.