Non accenna a placarsi il polverone mediatico sollevatosi in seguito ai fatti verificatisi nell’ultima di campionato, durante il match tra Chelsea e Manchester United. Nell’occhio del ciclone, come risaputo, è finito Mark Clattenburg, fischietto britannico della partita incriminata. Il direttore di gara è infatti accusato, non tanto per gli errori di cui si è reso protagonista, quanto per le accuse rivoltegli tramite un esposto presentato dalle alte sfere dei “blues”, in cui si legge che Clattenburg avrebbe proferito frasi razziste all’indirizzo di Mata e John Obi Mikel.
Tutto ciò ha destato scalpore, come giusto che sia, e pare che a molti arbitri d’oltremanica la cosa non sia affatto andata giù. Loro credono nel giusto comportamento del collega che, aldilà degli errori tecnici, mai avrebbe detto parole di stampo razzista. L’indignazione della classe arbitrale inglese è elevata al punto che, molti di loro, starebbero addirittura pensando di boicottare le partite della squadra di Roberto Di Matteo. Una decisione estrema, clamorosa, che ha sinora trovato il conforto unicamente della parole di Clive Wilkes, anch’egli ex arbitro, che a tal proposito ha così parlato: “Sono in costante contatto con molti arbitri, ed in parecchi stanno meditando una protesta gigante basata sul boicottaggio degli incontri del Chelsea. Inoltre vorrebbero dir qualcosa, esporsi, ma non gli viene data questa possibilità“. Sarà vero?
