Lo Monaco incendia il derby: “A Catania si credono il Barcellona”

CalcioWeb

E’ passato poco meno di un anno e mezzo da quando le strade di Pietro Lo Monaco ed il Catania si sono separate, eppure sembra sia trascorso un secolo. Soprattutto considerate le parole dell’attuale a.d. del Palermo il quale, in una conferenza stampa rilasciata poco fa, ha contribuito, con le sue dichiarazioni, a surriscaldare il già rovente clima in vista del derby siciliano per eccellenza che si giocherà alle h:18,00 di sabato prossimo al “Renzo Barbera”.

E’ l’ironia l’arma scelta da un Lo Monaco evidentemente voglioso di rivincite: “Domenica ci troveremo ad affrontare il Barcellona. Dico così perchè, da quel che leggo, da quel che sento, dalle parti di Catania sono convinti di venire qui a fare una passeggiata, sicuri di vincere. Del resto, loro sono una squadra al livello del Real Madrid. Perciò noi faremo il possibile, ci rimboccheremo le maniche e cercheremo di affrontare a dovere il Barcellona“.

Ma non si ferma qui l’attacco di Lo Monaco: “Se saluterò Pulvirenti? Ma assolutamente no. Non mi piace fare polemiche, altrimenti ne avrei fatte al momento dell’addio. Lui sa perchè ho lasciato Catania, ma per me è un discorso che non va riaperto“.

Ed ecco anche il momento della carica, indirizzata ai suoi calciatori: “Se potessi scenderei io in campo a disputare questa partita. Un derby ti carica a mille automaticamente. Se esiste un calciatore che arriva scarico ad un match simile, è preferibile che si faccia delle domande sul perchè ha scelto di fare questo mestiere“.

E nel commentare un presunto passaggio di Marchese al Palermo, torna in auge il Lo Monaco polemico: “Non credo che potremmo mai prendere Marchese, ne’ alcun giocatore del Catania. Loro rappresentano una società dalle vedute troppo ampie per poter trattare un calciatore con noi, che siamo solo una piccola squadra“.

Infine, l’a.d. del Palermo fa un raffronto tra gli obiettivi dei due club: “La dimensione del Palermo attuale non ci consente di guardare ad altro traguardo che non sia la salvezza. Non certo la stessa cosa si può dire del Catania. Se non dovessero arrivare in Europa, potrebbero tranquillamente parlare di fallimento“.

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