Sandro Campagna: “Il calcio deve imparare dalla pallanuoto”

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Il commissario tecnico della nazionale italiana di pallanuoto, Sandro Campagna, ha parlato delle differenze tra il suo sport e il calcio: “Dal punto di vista della mentalita’ e dell’approccio della cultura sportiva io credo che il calcio debba imparare da noi. Per quanto riguarda il resto a me piace lo sport dove c’e’ la partecipazione di tutti i giocatori, sia in attacco che in difesa, il basket lo e’ sicuramente, il calcio da qualche anno ha rotto la mentalita’ del difensivismo tipico italiano e del contropiede, e c’e’ una maggiore partecipazione collettiva al movimento e questo mi intriga moltissimo, tatticamente mi piace imparare da altri sport. Sicuramente la Juventus, squadra per la quale faccio il tifo, e’ quella che mi da’ piu’ spunti di apprendimento“.

L’allenatore del Settebello, campione del mondo e vice campione olimpico, ha continuato: “Chi mi ispira di piu’ tra Zeman e Conte? Zeman non ha bisogno di consigli, e’ abbastanza rigido in certi principi e deve andare avanti con le proprie idee, mentre il tecnico della Juventus e’ orientato verso l’obbiettivo in una maniera passionale e determinata, mi ci ritrovo molto caratterialmente al suo modo di affrontare questa professione. Ha cambiato completamente la psicologia dei giocatori della Juventus, dell’ambiente, e’ la figura centrale di tutto il sistema che funziona alla grande, dal presidente Agnelli ai direttori Marotta e Paratici, a tutto lo staff tecnico e sanitario di grandissimo livello, ma lui e’ la figura centrale, ha grande carica emotiva e motivazionale e il fatto che l’abbia data anche non stando in panchina crea un valore aggiunto alla sua professionalita’ e al suo modo di approcciarsi durante gli allenamenti. Da tifoso bianconero la sconfitta della Juventus con l’Inter brucia, ma prima o poi doveva arrivare la sconfitta, bene che sia arrivata con una squadra forte e tradizionalmente rivale, perche’ brucia di piu’ e ti da’ maggiori stimoli. Gia’ nelle 3-4 partite precedenti la Juve aveva vinto, non dico snobbando gli avversari, ma avendo nel subconscio la consapevolezza di troppa forza, e si vedeva che poteva vincere la partita in qualsiasi momento e i giocatori non davano quel 105 percento in piu’. Dopo la partita con l’Inter, sia con i danesi che con il Pescara c’e’ stata una reazione importante. Ora speriamo che vada bene nel prossimo trittico di partite, molto importante per il prosieguo in Champions e in campionato. Come obbiettivo c’e’ quello di riconfermarsi in campionato e andare avanti il piu’ possibile in Champions. Dire vittoria mi sembra utopistico, so benissimo che in Europa ci vogliono anni per arrivare a quel livello e piu’ partite importanti fai, piu’ cresci a livello di consapevolezza e gestione mentale”.

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