“Benvenuto a Massimo Ferrero! Ma ancora piu’ importante GRAZIE ai nostri Presidenti Duccio, Edoardo e a tutta la famiglia Garrone. Forza Samp”. Cosi’ Enrico Mantovani, ex presidente della Sampdoria, commenta su Twitter, dandone implicita conferma, l’indiscrezione di queste ore sulla vendita della squadra di calcio blucerchiata da parte della famiglia Garrone all’imprenditore del settore cinematografico Massimo Ferrero. La notizia e’ stata anticipata dal sito web del Secolo XIX. Garrone ha convocato una conferenza stampa a Genova alle 13,15. Il nuovo patron della squadra genovese della Sampdoria Massimo Ferrero, come scritto nella biografia sul suo sito web, nasce a Roma il 5 agosto 1951 dove vive e lavora nell’ambiente dello spettacolo fin da bambino.
Appena diciottenne inizia la carriera in produzione e percorre tutto l’iter, sino a ricoprire il ruolo di Direttore di Produzione (dal 1974 al 1983). Nel 1983 raggiunge il proprio obiettivo realizzando diverse pellicole in qualita’ di Organizzatore Generale prima e Produttore esecutivo successivamente (dal 1983 al 1996) Nel 1994 inizia la sua attivita’ di Produttore Indipendente. Nel 1995, su incarico del Governo Cubano, progetta e crea il Cinema di Stato a Cuba che si concretizzera’ poi con la costituzione del ICAIC. Nel 1996 produce il primo di una lunga serie di film che negli ultimi anni e’ stata caratterizzata da importanti nomi e da riconoscimenti e negli anni a seguire consolida la sua societa’ di produzione cinematografica e televisiva grazie anche alla preziosa collaborazione della figlia Vanessa. La sua grande passione per il cinema si consacra con l’acquisizione di 60 sale cinematografiche (in parte rilevate dal fallimento dell’impero di sale cinematografiche di Cecchi Gori) dando vita cosi’ al Ferrero Cinemas Group, tra i quali lo storico cinema Adriano di Roma, che diventa un punto di riferimento per Prime Cinematografiche di grande prestigio. Tra i film prodotti da Massimo Ferrero, nel 1981 la ‘Tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci e nel 1983 ‘La chiave’ di Tinto Brass e ‘Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno’ di Mario Monicelli.