Infortunio Neymar: ecco i tempi di recupero

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Ha rischiato la paraplegia ma potrà tornare in campo. Se tutto va bene, e non è necessaria un’operazione chirurgica, potrebbe tornare ad allenarsi già dopo l’estate, anche se con prudenza”. Nel migliore dei casi, “nell’arco di due mesi potrebbe tornare a giocare”. Queste le previsioni di recupero per Neymar, il calciatore brasiliano che, nella partita dei Mondiali di ieri contro la Colombia, ha riportato la frattura della terza vertebra lombare. A chiarirlo è Valter Santilli, professore ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’università La Sapienza di Roma, che aggiunge: “le possibilità di recupero sono ottime se la frattura è composta e non ci sono danni neurologici. In caso di frattura scomposta bisognerà valutare se sia il caso di operarlo”. L’attaccante simbolo della nazionale brasiliana, però, ha rischiato moltissimo. “Una frattura vertebrale – spiega Santilli – avrebbe potuto coinvolgere anche il midollo spinale, dove passano i nervi responsabili dell’attività motoria e della sensibilità. Ma sembrerebbe che quest’evenienza non si sia verificata perché dalle immagini girate subito dopo l’incidente in campo si vedeva che muoveva le gambe”. Escluso il peggio, si tratta di capire i tempi di recupero. “Le fratture delle vertebre dorsali – prosegue l’esperto – possono avere gravità diversa a seconda che i frammenti delle ossa siano più o meno scomposti. Di conseguenza cambiano anche i tempi di recupero”. Nel migliore dei casi, “nell’arco dei due mesi potrebbe essere in piedi e ricominciare già ad allenarsi magari in modo blando”. Se, invece la frattura fosse molto scomposta i frammenti ossei rischiano di andare a finire nel canale spinale, dove risiede il midollo spinale, e potrebbero provocare danni neurologici successivi. Se così fosse andrebbe operato e certamente il recupero sarebbe molto più lungo di due mesi, ma non ci sono dubbi che potrà tornare in campo”.