“Pietro Mennea-La Freccia del Sud”, l’ultima puntata di una grande fiction dedicata ad un atleta che è leggenda

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Una fiction targata Rai Uno, “Pietro Mennea-La Freccia del Sud” per un atleta e un uomo che ci rende orgogliosi di essere italiani

La fiction di Rai Uno “Pietro Mennea-La Freccia del Sud” è appena volta al termine. Una bella storia di sport, una storia che andava raccontata e che è stata interpretata egregiamente dall’attore protagonista che interpreta proprio Pietro Mennea: Michele Riondino.  La prima puntata conclusasi ieri sera si era aperta con il momento più epico della vita della “Freccia del Sud”, la partenza dai blocchi dell’Olimpiade di  Monza 1980. L’Olimpiade che lo porterà alla vittoria. Proprio mentre Pietro è lì ad attendere il colpo di pistola che gli cambierà la vita, un flashback lo porta indietro nel tempo. Alla sua infanzia, alle sue corse intorno alla parrocchia, alla sua carriera da esordiente squattrinato.

Nella seconda e ultima puntata appena andata in onda, Pietro Mennea, sacrifica tutto per correre. Il suo amore per Emanuela, la sua carriera professionistica, il raggiungimento di un sogno sono al centro di questa seconda puntata. Immagini di film che si legano ad immagini reali di vita sportiva ripresa dalle telecamere. La bellezza delle scene girate che si mischia alla storia, a ciò che realmente è accaduto. Una favola di sacrifici e dure rinunce che si chiama “Olimpiade di Mosca 1980”. La delusione dei 100m piani. La sconfitta che brucia. L’orgoglio. La paura di non farcela. La semifinale. La maledetta ottava corsia (la più ostica da affrontare per un velocista). Lo sparo. Lo sforzo. Una vita in pochi secondi. E la più liberativa delle vittorie. Una vittoria meritata, voluta, aspettata, frutto di una vita intera. Il record, imbattuto per 17 anni. “Ha vinto, ha vinto, straordinaria gara di Mennea”. Le parole della vera telecronaca. Finisce così, il film. Immagini di vita vera, che profumano di successo e sudore.

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