Sampdoria, Ferrero si racconta: “ecco perchè mi chiamano Viperetta”

CalcioWeb

Il numero uno della Sampdoria parla di calcio e racconta qualche aneddoto sulla sua vita

Il personaggio che fa parlare più di se nel calcio italiano è sicuramente il presidente Massimo Ferrero. Alla ‘Gazzetta dello Sport’ il numero uno della Sampdoria dichiara: “voglio vincere, qualunque cosa faccio. Un sacco di volte mi hanno detto, e se va male? Ho sempre risposto sti ca, e ho vinto spesso. E oggi quando sento gente di calcio dire che arrivare in Europa è importante perché porta soldi nelle casse del club, me vié da ride, io voglio arrivarci perché voglio vincere. Perché io sono per l’arte del fare, non del dire. Il calcio è su una cattiva strada, stanno portando via la gente dagli stadi. Mi sono sentito male a vedere Milan-Samp con lo stadio mezzo vuoto, i nostri erano in piccionaia, in cima ad un grattacielo. Così vuole la legge della tessera del tifoso.

ferrero sampPerchè Viperetta?: “avevo difeso Monica Vitti da un tale che la molestava? Inventò tutto lei a una cena per confondere le acque. Mi chiamò così un costumista omosessuale, mi aveva toccato il sedere, da ragazzo di quartiere ho reagito e gli ho dato una pizza. Però io gli mettevo le mani in faccia e a lui piaceva, mi gridava: ‘sei una vipera, sei una vipera’. Eravamo in un teatro di posa, qualcuno voleva anche mettere su Vipera, una canzone di Gabré del ’28. Mai stato un avvelenato di sesso, semmai un amoreggiante, facevo un po’ il dandy, ai miei tempi erano importanti il corteggiamento, l’eleganza, mica era come oggi che la svitano e te la lanciano”.

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