Francesco Acerbi ha 25 anni, una promettente carriera di difensore e il suo futuro appare pieno di grandi promesse, quando nel luglio 2013 una visita di routine lo mette con le spalle al muro. Deve essere operato per un tumore al testicolo. È giovane, spaventato, ma decide di non farsi impressionare e affronta l’intervento con spirito guerriero. Torna a giocare. Passano sei mesi e l’antidoping lo ferma. I valori sono impazziti perché il tumore è tornato, questa volta più minaccioso. Amici, compagni di squadra, il mondo del calcio gli si stringe intorno. E a lui la forza non manca, anzi. Passano i mesi, il tumore è sempre lì, presente, pronto a portare via Francesco in men che non si dica. Ma quando si tratta di affrontare una partita così decisiva, Acerbi non si perde d’animo e, con il passare dei mesi, riesce finalmente a sconfiggere un male che, ancora oggi, in tanti considerano incurabile. A poco meno di due anni di distanza, Acerbi ha deciso di raccontare la propria battaglia contro il tumore con un libro, dal titolo “Tutto bene”, edito da Sperling&Kupfer, scritto assieme al giornalista Alberto Pucci. Ecco la recensione tratta dal sito della casa editrice:
Prendete un ragazzo, mettetelo in campo e fatelo correre dietro a un pallone. Poi prendete lo stesso ragazzo e fatelo sdraiare in un letto di ospedale, pronto per essere operato d’urgenza. Francesco Acerbi racconta la sua storia, drammatica ma per fortuna terminata nel migliore dei modi. Come in un romanzo che conquista sin dalle prime pagine, «Ace» parla con coraggio e disincanto dei momenti più difficili della sua vita, della prima diagnosi avvenuta nel 2013 quando aveva 25 anni, dell’operazione, della chemioterapia e di come abbia saputo tener testa al tumore, sconfiggendolo due volte e rientrando in campo più forte, sia come giocatore che come uomo. Dalle giovanili del Brescia fino al Sassuolo, trascinato da una caparbietà fuori dal comune, Francesco descrive i suoi primi passi da difensore, l’intenso rapporto con il padre, il legame con una famiglia che gli è sempre stata accanto, le passioni e i momenti spensierati di un ragazzo innamorato del calcio. Riavvolgendo il nastro dei ricordi, torna a vestire «virtualmente » tutte le maglie da lui indossate, compresa quella azzurra della Nazionale, conquistata con la stessa grinta con cui ha battuto due volte l’avversario più pericoloso. Tutto bene è il messaggio toccante e sincero di Francesco nei confronti di chi lotta ogni giorno contro una malattia che, se affrontata con coraggio e voglia di vincere, può essere sconfitta.