Francesco Acerbi, “Tutto Bene”: la storia di “mister Ace”, una fiaba dal lieto fine. Ma il meglio deve ancora venire

La storia di Francesco Acerbi raccontata nel libro "Tutto bene - La mia doppia vittoria sul tumore"
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Potete già abituarvi a chiamarlo “mister Ace”: ha le idee chiare Francesco Acerbi, 27 anni talmente tanto intensi che ha già scoperto la saggezza di un veterano. La sua storia è una fiaba dal lieto fine, ma a quest’età possiamo scrivere a caratteri cubitali che il meglio deve ancora venire. La sua ultima stagione è stata la migliore della carriera, in serie A, con la maglia del Sassuolo, 32 presenze e 3 reti dopo aver sconfitto per la seconda volta il tumore, sempre più nell’orbita della Nazionale di Antonio Conte. Ha molto da dare al calcio giocato Francesco Acerbi, ha battuto il male e s’è promesso di dare sempre il massimo in carriera, adesso l’obiettivo più vicino è quello di partire con la selezione azzurra per gli Europei di Francia 2016. Sotto contratto con il Sassuolo fino al 2017, sarebbe bello se riuscisse poi a tornare in una big a dimostrare il proprio valore non solo in Italia, ma anche nella Champions League già assaporata con la maglia del Milan.

Tutto bene – La mia doppia vittoria sul tumore“, Francesco Acerbi e Alberto Pucci, Sperling and Kupfer, 184 pagine, 16 euro è una fiaba dal lieto fine che racconta il volto umano di “mister Ace”: sì, mister, abituatevi a chiamarlo così perchè nel giorno (ancora lontano) in cui deciderà di appendere le scarpette al chiodo, inizierà a fare l’allenatore. E’ un chiodo fisso, sta già studiando dai tecnici che l’hanno guidato in carriera per imparare il mestiere. Atzori, Di Carlo, Allegri, Di Francesco, Conte. Compaiono più volte nel libro, sempre con aneddoti particolari. Quello su Conte a Marassi prima di Italia-Albania mette i brividi e fa riflettere anche sul grande cuore del C.T. Azzurro, tanto discusso proprio sotto l’aspetto umano.

Una storia, quella di Acerbi, che si intreccia con la competenza, l’affetto e la simpatia del suo procuratore Andrea Cattoli, con la vicinanza di suo fratello Federico, il tutto raccontato magistralmente dal giornalista Alberto Pucci che con uno stile travolgente non ti fa staccare dalle pagine del testo, da leggere tutto d’un fiato. Parte dei ricavi del volume saranno destinati a Play For Change, la charity sostenuta da Football Capital, società che segue l’immagine, la comunicazione e la carriera sportiva di Acerbi. Altri ricavi saranno destinati al Centro di Oncobiologia Sperimentale dell’Università di Palermo e al San Raffaele di Milano. All’istituto milanese sarà devoluto 1 Euro per ogni copia venduta, che andranno a supportare la collaborazione tra il San Raffaele e Francesco Acerbi per il loro progetto.

Ha appena 27 anni Acerbi, ma negli ultimi 5 gliene sono successe di tutti i colori. Il doppio tumore e la morte del padre che l’ha accompagnato per tutta la carriera, tra scontri e litigi dovuti al suo amore viscerale per il figlio, tre batoste di vita mentre la sua carriera diventata esaltante, realizzava tutti i sogni di un ragazzino cresciuto in una famiglia dai valori più sani, che si vedeva proiettato tra i campioni del calcio più prestigioso. Una storia talmente tanto intensa che racconta quanto Acerbi sia una gran bella persona, lui che è rimasto affezionato a tutte le realtà della sua carriera, Pavia, Reggina, Chievo, Milan, Sassuolo. Persino Genoa dove non ha mai giocato. Molto affettuose le parole nei confronti del Presidente della Reggina Lillo Foti e di tutta Reggio Calabria, dove Acerbi vorrebbe un giorno chiudere la carriera. Una storia dal lieto fine, con il meglio ancora tutto da scrivere.