Sampdoria, Osti non ci sta: la risposta e le dure accuse ad Okaka

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Il direttore sportivo della Sampdoria Carlo Osti non le manda a dire, risposta alle accuse dell’ex attaccante blucerchiati Okaka

Nelle ultime ore in casa Sampdoria ha tenuto banco la questione relativa alle accuse del’ex attaccante blucerchiato Okaka, immediata è arrivata la risposta del direttore sportivo Carlo Osti che in un’intervista a ‘Il Secolo XIX’ dichiara: “voglio raccontare come sono andati esattamente i fatti. Il signor Okaka arrivò alla Samp nel gennaio del 2014 tramite uno scambio con Pozzi e il Parma. Fu voluto da me e Mihajlovic. Lui in quel periodo era ai margini della squadra emiliana, non giocava. Mihajlovic fece un gran lavoro su di lui e con noi disputò un ottimo girone di ritorno. Ricordo benissimo la data, il primo maggio lo convocai insieme al procuratore Cattoli”.

LaPresse/Iannone
LaPresse/Iannone

Lui aveva un contratto fino al giugno 2016 e gli proposi un allungamento fino al 2017 con una piccola spalmatura. Lui si indignò e rifiutò. A giugno ci fu il cambio di proprietà, Okaka iniziò altrettanto bene la stagione successiva, tant’è vero che io da fine agosto a dicembre lo convocai per proporgli un quinquiennale praticamente al doppio. Loro non hanno mai accettato. Quando oggi leggo le sue parole, mi sembra stia farneticando”. Poi parole dure sulle presunte minacce: “probabilmente si riferisce alle sue, quelle che mi fece in due occasioni e per le quali venne multato dalla società per atteggiamenti gravemente offensivi nei miei confronti. La prima volta a Bogliasco, quando Mihajlovic lo allontanò da una seduta di analisi video, la seconda all’Astor, a giugno, quando arrivò quasi a mettermi le mani addosso di fronte a tutta la squadra. Questa è esattamente la verità”.

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