Serie A, arriva il Fair Play Finanziario di Tavecchio: ma come funziona?

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L’obbligo del pareggio di bilancio, voluto dalla Figc, è un modo per tenere sotto controllo i conti delle società ed evitare casi spiacevoli come quello del Parma

Le società di calcio italiane non hanno mai avuto a che fare con il famoso Fair Play Finanziario (Inter a parte), ma presto questa norma potrebbe sconvolgere il campionato italiano: lo scorso Novembre, la Figc ha infatti inserito l’obbligo del pareggio di bilancio, tra i requisiti fondamentali per ottenere la licenza nazionale e partecipare al campionato.
Calcio e Finanza ha presentato la norma voluta da Carlo Tavecchio, illustrandone i particolari: l’elemento fondamentale sarà ovviamente il bilancio delle società, ovvero la differenza ricavi rilevanti (risultati, sponsor, diritti tv) e costi rilevanti (personale, ingaggi e mercato).
Sono dunque esclusi dalla valutazione eventuali investimenti nel sociale, in nuovi impianti (stadi di proprietà) e nei settori giovanili.

LaPresse/Reuters
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L’analisi della Figc non sarò concentrata sulla singola stagione, ma analizzerà tre esercizi di bilancio: spiegando il tutto con un esempio, per ottenere la concessione della Licenza Nazionale 2020/2021 si terrà conto degli esercizi chiusi nel 2017, 2018 e 2019, ad eccezione della prima stagione in cui sarà in vigore (2018/2019), in cui saranno valutati solo i bilanci del 2016 e del 2017.
Le scappatoie sono comunque molte per le società: se al termine della valutazione nel triennio 2018/2019/2020 un club si trova in rosso,  potrà utilizzare un eventuale surplus accumulato negli anni 2016/2017.

Esiste inoltre un tetto massimo del deficit, che pari al 25% della media del valore della produzione dei tre esercizi di riferimento: una mossa che incoraggia ad investire, ma che sembra un aiuto per le società con fatturati più consistenti (le big insomma).
Cosa succederà invece se i conti non dovessero essere in regola? Superando con il deficit il 50% la media del valore della produzione, la Co.vi.soc bloccherà il mercato di quella società per ben due sessioni.
“Nel caso in cui il deficit complessivo sia superiore alla deviazione accettabile, la differenza dovrà essere integralmente coperta da apporti di mezzi propri effettuati mediante aumento di capitale interamente sottoscritto e versato, versamenti in conto futuro aumento di capitale e finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci”: ricapitalizzare oppure la società non potrà iscriversi al campionato.

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