Carlos Tevez è tornato a parlare dopo l’addio estivo alla Juventus. Il calciatore adesso in forza al Boca Juniors, è stato intervistato dai colleghi di Marca, ai quali ha svelato alcuni retroscena del suo addio ai bianconeri. “Ci sono molte ragioni, la principale è che ero lontano da casa da troppo tempo. Per anni non ho potuto vivere con i miei genitori e la mia famiglia, mi sono perso tante cose. L’Argentina è il mio posto nel mondo”.
L’approdo di Tevez al Boca è stato anche condito da diverse critiche per le sue prestazioni in campo: “E’ normale, la stampa è così, succede anche con Cristiano Ronaldo e Messi se perdono una partita. Sono le regole del gioco“. Prima di finire al Boca, Simeone tentò un disperato contatto per portarlo all’Atletico: “Mi ha chiamato Simeone e la cosa mi ha emozionato molto. Giocare in Spagna è una cosa che mi manca ma non potevo dire di noi al Boca”.
Infine un retroscena sulla cicatrice che lo accompagna da quando è giovane, a causa di quella pentola maledetta: “Quando mi guardo allo specchio mi ricordo chi sono e da dove vengo. Ero molto giovane quando è successo il tutto, queste cicatrici sono una parte della mia vita”.