Inter-Juve 2-3 – Rischia di avere una velenosa coda non solo polemica, ma addirittura giuridica l’incredibile partita di ieri sera a San Siro pesantemente condizionata dalle clamorose sviste di Orsato a favore dei bianconeri. La Procura Federale della FIGC, infatti, ha deciso di accendere i fari su quello che sta succedendo tra la Juventus e gli arbitri in quest’incandescente finale di stagione. Il procuratore Giuseppe Pecoraro, intanto, ha già deciso di inviare dal prossimo weekend un maggior numero di collaboratori rispetto al passato a controllare la regolarità dello svolgimento delle partite determinanti per il vertice e la coda. All’attenzione del procuratore, inoltre, i due filmati che fanno discutere: quello del siparietto tra Allegri e Tagliavento al termine della partita di ieri a San Siro e l’altro che mostra il labiale dello stesso quarto uomo a bordo campo nella fase finale della gara. Adesso si attende l’apertura di un’inchiesta.
Intanto Spalletti, Ausilio e Gardini questa mattina hanno rivisto ad Appiano Gentile la partita di ieri sera. I vertici dell’Inter si sono presentati al centro sportivo Suning alle 9, nonostante l’allenamento fosse fissato alle 12, per fare una valutazione a mente fredda dell’operato di Orsato. Oltre al rosso di Vecino, considerato esagerato, i dirigenti nerazzurri imputano a Orsato il mancato doppio giallo a Pjanic già nel primo tempo, il fallaccio del centrocampista juventino nel secondo tempo, il rigore di Barzagli su Icardi e le ostruzioni di Cuadrado e Alex Sandro non fischiate dall’arbitro nel primo tempo. Amarezza e rabbia anche tra i giocatori, esternata da Brozovic su Instagram: ”Abbiamo messo l’anima, abbiamo messo il cuore. Questa Inter non ha perso. Il risultato e’ frutto di cose che non c’entrano con quello che abbiamo fatto noi in campo”. Skriniar lo segue a ruota: ”Contro tutto e contro tutti”.
Intanto sui social esplode la furia dei tifosi contro il fischietto di Schio e contro il quarto uomo Tagliavento. Portavoce dei nerazzurri diventa Enrico Mentana che su Facebook invita Suning a farsi sentire. ”Per trasformare una squadra forte in una squadra vincente – scrive il direttore de La7 – ci vogliono due cose: cambi adeguati e la considerazione degli arbitri. Senza una società in grado di investire e di farsi rispettare, al massimo si può vincere la classifica degli incassi. A parti invertite, dieci minuti dopo la partita di ieri i vertici della squadra sconfitta in quel modo (dal presidente in giù) si sarebbero fatti sentire, avrebbero preso posizione. O più probabilmente non sarebbe successo. Da noi invece solo silenzio, forse per colpa dei fusi orari, o della lingua”.
Mentana ha tutte le ragioni del mondo: qualsiasi osservatore terzo resta basito dalla calma e tranquillità con cui tutta la dirigenza dell’Inter abbia subito i soprusi della partita di ieri sera senza battere ciglio, mentre la stessa Juventus poche settimane fa al Bernabeu di Madrid ne ha combinate di tutti i colori nonostante non avesse in realtà subito alcun torto.
Spalletti dal canto suo fa mea culpa: pur riconoscendo l’importanza delle decisioni arbitrali, si considera ”responsabile” e si rammarica per il cambio tra Icardi e Santon. Un cambio che, senza controprova, è risultato decisivo per svoltare in negativo la partita: l’Inter si è chiusa in area, incapace di ripartire, la Juventus ha invece preso coraggio e ha poi colpito con Cuadrado e Higuain. Ma comunque un allenatore può sbagliare, un arbitro a maggior ragione con il consulto del VAR non dovrebbe mai arbitrare a senso unico. E anche con gli errori di Spalletti, se Orsato avesse fischiato correttamente l’Inter non avrebbe perso. Anche Spalletti, quindi, pur sentendosi giustamente in colpa per il suo errore, dovrebbe essere decisamente più avvelenato con l’arbitro che con se stesso.
Fatto sta che stamattina ad Appiano Gentile dopo aver rivisto la partita tutti i dirigenti interisti sono rimasti increduli. Non ha migliorato il loro umore la sequela di messaggi arrivati sui telefonini anche dall’estero, visto che la gara è stata trasmessa in 190 Paesi. Dall’Inter filtra un sentimento di preoccupazione, caricato dai ricordi di un clima passato che sembrava cancellato. E’ l’ombra di una nuova Calciopoli che scuote il calcio italiano: allargando gli orizzonti, le polemiche coinvolgono anche altre squadre. Il Napoli, certamente il più penalizzato di tutti, ma anche il Torino che ha perso il Derby con la Juve del girone d’andata per l’espulsione di Baselli per un fallo (proprio su Pjanic) identico a quello che ieri Pjanic ha commesso su Rafinha senza alcun provvedimento. E la Juve quest’anno già in altre numerose occasioni (di recente nelle trasferte di Cagliari, Firenze e Benevento) ha ricevuto clamorosi aiuti da gli arbitri in campo e fuori (VAR). Sembra di rivivere l’incredibile sequela di episodi che condizionarono il campionato del 1998, esattamente 20 anni fa.