Lazio, Acerbi lancia la sfida ai microfoni di CalcioWeb: “Cristiano Ronaldo e la Juve non possono farci paura, dopo la malattia ho un’altra testa. Nazionale? Sarei orgoglioso. Di Francesco? Ci vedremo al Derby”

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Francesco Acerbi non ha paura e in un’intervista ai microfoni di CalcioWeb lancia la sfida alla Juve di Cristiano Ronaldo: “erano già fortissimi prima, adesso con questo colpo che non si aspettava nessuno lo sono ancora di più ma non ci possono fare paura. Sono altre le cose della vita che possono fare paura, e a me non ha fatto paura neanche la malattia quindi figuriamoci se mi posso spaventare della Juve e di Cristiano Ronaldo. Rispetto tanto, paura mai“. Acerbi nel 2014 ha sconfitto un tumore al testicolo: un’esperienza pazzesca che ha raccontato in un libro mozzafiato, “Tutto bene – La mia doppia vittoria sul tumore“. “Dopo la malattia ho un’altra testa, vivo in modo diverso, mi sento più forte. E sono pronto a questa nuova sfida, voglio dimostrare prima di tutto a me stesso chi sono e quanto valgo” ci ha svelato.

Acerbi LazioAcerbi è un calciatore straordinariamente umile, nonostante oggi si trovi al top della carriera e sia uno dei difensori italiani più forti ed esperti: quando gli facciamo notare che tra le 5 big del nostro campionato (Juventus, Napoli, Roma, Inter e Lazio) è l’unico difensore centrale titolare italiano insieme a Chiellini, lui non si scompone. “Sono qui alla Lazio con orgoglio e motivazione. E’ stata una trattativa lunga e difficile, è stato decisivo l’intervento di Inzaghi che mi ha voluto fortemente in questa squadra. Anche io ho voluto fortemente la Lazio: è un club storico e glorioso, sono contento di tornare in una big dopo l’esperienza al Milan, lì avevo un’altra testa, adesso devo dimostrare prima di tutto a me stesso chi sono e quanto valgo“.

Se avesse giocato in una big anziché nel Sassuolo (140 presenze e 11 reti negli ultimi 4 campionati di Serie A), probabilmente sarebbe diventato un pilastro della Nazionale già negli ultimi anni, invece in Azzurro ha giocato soltanto due amichevoli tra l’autunno 2014 e la primavera 2016. “Ma non credo c’entri molto il fatto che giocavo nel Sassuolo: anche alcuni miei compagni mi dicevano la stessa cosa, ma io sono sempre umile e cerco di fare auto critica. Evidentemente mi è mancato qualcosa“. Adesso la Nazionale è un sogno ad occhi aperti, “nel pieno rispetto delle scelte del nuovo ct Mancini, perché io lavoro per me e per la Lazio. Poi se arriverà una chiamata sarò onorato e orgoglioso di far parte della Nazionale del nostro Paese. Ma ovviamente dovrà decidere lui“. Sicuramente con la maglia della Lazio avrà più riflettori puntati addosso, ma la pressione non lo preoccupa: “nel 2012 sono arrivato al Milan che mi aveva preso per sostituire Nesta, adesso sono sempre umile e so che Roma non è Milano ma non ho paura delle pressioni e dell’ambiente perché ho un’altra testa rispetto all’esperienza del Milan, la malattia mi ha trasformato, sono pronto a reggere meglio tutto ciò che mi circonda“.

Acerbi LazioE’ alla Lazio da appena tre giorni, eppure parla già da leader: “è chiaro che il nostro obiettivo è quello di migliorarci, di migliorare il 5° posto dello scorso anno. La Lazio è una società ambiziosa che sta crescendo molto, e vuole crescere ancora. E’ vero che tutte le altre big si sono rinforzate, ma anche la Lazio si è rinforzata e si rinforzerà ancora nel mese di mercato che manca. Non c’è nessuno di imbattibile, in un campionato così lungo e difficile conta la testa, bisogna avere lo stesso atteggiamento contro tutte le avversarie. In Serie A ci sono sempre sorprese perché non contano solo i nomi, serve la stessa attenzione in tutte le partite“.

Acerbi LazioIl fatto di vivere a Roma lo lascia abbastanza indifferente: “certo, è la Capitale, è una città bellissima, ma per me conta poco: io sono qui solo per la Lazio, per una grande squadra e per giocare a calcio e dare il massimo per questa maglia. Se poi vivo a Roma o altrove non cambia nulla, devo fare il mio lavoro e devo farlo al meglio“. A Roma, intanto, si incrocerà da avversario con quello stesso mister Di Francesco con cui ha fatto molto bene al Sassuolo: “dal suo staff mi è arrivato un messaggino di congratulazioni ma non ci siamo sentiti, ci vedremo al Derby“. E la sfida è doppia, perché Acerbi e la Lazio non hanno paura di nulla e con la giusta mentalità ogni traguardo è possibile. La storia di questo ragazzo lo dimostra.