Che fine ha fatto Gabor Kiraly, il portiere con la tuta?

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Senza dubbio i grandi calciatori vengono ricordati per le proprie caratteristiche tecniche, tattiche o fisiche dagli appassionati di calcio. Di altri, invece, si ricordano particolari diversi: le treccine di Gullit, i ricci di Puyol, la barba di Moscardelli e…i pantaloni della tuta di Kiraly. Il portiere ungherese, che oggi compie 43 anni, gioca ancora, in patria nell’Haladas e ancora indossa quell’insolita tuta. L’amore degli ungheresi per Gabor Kiraly inizia il 25 marzo 1998, all’Ernst-Happel-Stadion di Vienna, in un’amichevole contro l’Austria di Michael Konsel. Gabor ha 22 anni e questo è il suo esordio assoluto in nazionale. Al settimo minuto è già rigore contro. Toni Polster si avvicina al dischetto, ma la palla è ancora in mano a Kiraly, che cammina e palleggia davanti alla porta, parla col pallone. Quando l’austriaco calcia, Kiraly blocca il tiro salvando il 3-2 finale in favore dell’Ungheria e i tifosi magiari iniziano a cantare il suo nome. La leggenda vuole che un giorno la madre gli lavò i pantaloni che usava di solito, quelli neri, perché troppo sporchi. Gabor dovette scendere in campo con dei pantaloni di tuta felpati grigi, che fecero sorridere avversari e compagni. Fece una gran partita e da quel giorno non abbandona più i pantaloni “pigiama“. All’età di 40 anni e 2 mesi è diventato il giocatore più anziano ad aver disputato una fase finale di un Europeo. L’unico colpo che ha risparmiato ai suoi tifosi è la rimessa in gioco tirando il rinvio sulla traversa della propria porta. Leggenda vuole che Kiraly provasse svariate volte questo colpo in allenamento, ai tempi dell’ Herta Berlino, ma l’allenatore gli proibì categoricamente di farlo in partita. Un pomeriggio, i tifosi tedeschi lo invitarono, con un coro, a rimettere in gioco la palla con il “suo colpo“. Il portiere li guardò, sorrise alla panchina e poi rinviò normalmente. Oggi Kiraly gioca ancora. Inoltre, ha deciso di aprire uno shop online in cui vende questo tipo di pantaloni, ormai diventati un simbolo e una garanzia, visto che l’ungherese gioca ancora a 43 anni.

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