Articoli sportivi targati…Neymar, ma visto che a registrare il marchio non era stato il fuoriclasse brasiliano, il Tribunale dell’UE ha sentenziato la nullità della registrazione. Nel dicembre del 2012, Carlos Moreira, residente a Guimarães, in Portogallo, ha chiesto all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) di registrare come marchio dell’Unione il segno denominativo “NEYMAR” per articoli di abbigliamento, calzature e cappelleria. Nel febbraio del 2016, il calciatore ha chiesto all’EUIPO di dichiararne la nullità “per l’insieme dei prodotti da esso designati”. La domanda è stata accolta, ma la battaglia è andata avanti, perché Moreira ha fatto ricorso dinanzi al Tribunale dell’Unione europea che, con la sentenza di oggi, ha confermato “la decisione dell’EUIPO secondo cui il signor Moreira ha agito in malafede al momento del deposito della domanda di registrazione del marchio ‘NEYMAR'”.
Il Tribunale ha dimostrato come Neymar “fosse già noto in Europa all’epoca dei fatti, in particolare per i risultati ottenuti con la nazionale brasiliana e che fosse stato oggetto di un’ampia copertura mediatica in Europa tra il 2009 e il 2012, in particolare in Francia, in Spagna o nel Regno Unito. Pertanto era già riconosciuto come un calciatore molto promettente, che aveva attirato l’attenzione di grandi società calcistiche europee in vista di un futuro ingaggio, diversi anni prima di essere effettivamente trasferito al Barcellona nel 2013”. Moreira, tra l’altro, aveva presentato anche una domanda di registrazione del marchio denominativo “IKER CASILLAS“, ovvero nome e cognome del portiere spagnolo, per cui è recidivo. Per il Tribunale, dunque, non c’è alcun “argomento convincente per contraddire la valutazione dell’EUIPO secondo cui nessun’altra ragione se non la volontà di sfruttare in modo parassitario la notorietà del calciatore poteva spiegare la domanda di registrazione del marchio contestato”.