E’ senza dubbio la notizia del giorno: Massimiliano Allegri non è più l’allenatore della Juventus. Dopo il lunghissimo vertice di ieri si era in attesa di novità, in un senso o nell’altro. Novità che è appunto arrivata nella tarda mattinata odierna. Già da tempo si era iniziato ad ipotizzare da dove ripartire in caso di conferma del tecnico livornese e cosa cambiare. Anche perché si era capito che un eventuale prosecuzione del rapporto avrebbe comunque significato operare in maniera diversa. Quindi, a decisione presa e in attesa della comunicazione sul nuovo allenatore bianconero, si possono ben sintetizzare i pro e i contro della scelta.
PRO
- Si apre un nuovo ciclo. Al di là delle cose belle e meno belle, quando si cambia dopo tanto tempo c’è sempre aria di rinnovamento ed entusiasmo.
- Non si sa ancora chi sarà il nuovo allenatore, ma sembra chiaro che dopo questa scelta la società non ricadrà su un allenatore dalle caratteristiche simili. Si cercherà un profilo un po’ diverso per atteggiamento e modo di stare in campo.
- Piazza accontentata. Sì, perché erano sicuramente di più i tifosi contro che quelli a favore di Allegri. E se i suoi difensori sapranno capire la scelta, lo stesso non avrebbero fatto i suoi detrattori in caso di conferma in bianconero.
- Da un punto di vista tecnico, ovviamente sempre in base al nuovo allenatore scelto, si potrebbe rivalutare all’interno dell’organico qualche figura che sembra (o sembrava) essere al passo d’addio.
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CONTRO
- L’aria di rinnovamento si può considerare pro, come sopra, ma è pur sempre un’arma a doppio taglio. Cambiare, dopo anni di vittorie, almeno all’inizio potrebbe rappresentare un problema.
- Ancora è presto per parlarne, ma cosa potrebbe accadere qualora la Juve il prossimo anno dovesse fallire? Verrà rimpianto Allegri per il suo gioco conservativo, ma funzionale ai risultati, o si “chiuderà un occhio” con la speranza che si sia trattato soltanto di un passaggio necessario ad acquisire una nuova mentalità (sempre premesso che ci sia)?