Conte ‘il coerente’, passa ai rivali ma non cede: tutti gli ex che hanno invece rinnegato il proprio passato

Antonio Conte è adesso all'Inter, ma ha deciso di non rinnegare il proprio passato in bianconero: ecco chi invece lo ha fatto
CalcioWeb

Ha fatto il giro del web, in questi ultimi giorni, un video che ritrae la squadra dell’Inter cantare insieme ai propri tifosi ‘chi non salta bianconero è’ in occasione della presentazione della terza maglia nerazzurra a Piazza Duomo. Tutti saltano e cantano, tranne uno: Antonio Conte. Il particolare è apparso subito agli occhi, l’allenatore se la ride ma a cantare e saltare neanche l’ombra. Giustificabile, anzi, per certi versi, normale. Nonostante la scelta di passare sulla panchina dei rivali storici dopo una vita in bianconero (scelta tra l’altro critica da tanti), l’ex tecnico del Chelsea è rimasto coerente con se stesso decidendo di non rinnegare il suo passato. Anche perché, è evidente, non si tratta di un passato qualunque. Tanti anni, presenze, gol e successi per il trainer pugliese, che si è anche ripetuto in panchina rilanciando la Juventus dopo i difficili anni post Calciopoli. Non un passato come tutti gli altri, dunque, non un passato che si può dimenticare. Si può criticare o meno la sua scelta (si tratta pur sempre di un professionista), sicuramente non il suo gesto: non ‘cede’, Antonio Conte, per rispetto del passato e della sua ex squadra. E dire che non si erano neanche lasciati benissimo…

A saltare all’occhio, dopo questo episodio, vicende in cui invece i calciatori hanno rinnegato il proprio passato. Sono tre i casi che prendiamo in considerazione, del passato più vecchio o più recente. Una premessa: le figure in questione hanno sicuramente scritto un pezzo importante di storia dell’ex club, ma forse non ai livelli di Conte con la Juventus.

RONALDO: INTER-MILAN

Partiamo, in ordine di tempo, con l’episodio più vecchio. Il ‘fenomeno’ brasiliano’ sbarca in Italia nel 1997, è il calciatore più forte del mondo e Moratti fa carte false per accaparrarselo. Non negativa la sua esperienza in nerazzurro, ma ci si aspettava di più. Gli infortuni non lo aiutano, lascia Milano dopo qualche anno. E’ solo un arrivederci. L’attaccante, infatti, nel 2006 torna in Italia, torna nella città lombarda, ma nell’altra sponda: il Milan. Incontra la sua vecchia squadra e i suoi vecchi tifosi, va in rete e in segno di sfida esulta in modo polemico, portando le mani dietro alle orecchie come a voler dire: “mi sentite?”. Per la cronaca, l’Inter poi rimonta e vince.

BALOTELLI: INTER-MILAN

Stesse squadre, stesso percorso, calciatore diverso. Mario Balotelli, dopo le giovanili in nerazzurro, esordisce coi professionisti giovanissimo con la maglia dell’Inter. E’ il nuovo talento nascente italiano ma, oltre al suo carattere non proprio tranquillo, pian piano emerge tutta la sua simpatia verso… il Milan. Sì, l’attaccante non nasconde affatto di apprezzare i rossoneri, e lo dimostra anche pubblicamente. Nel corso di una puntata di Striscia la Notizia del 2010, infatti, Valerio Staffelli gli consegna il tapiro d’oro e una maglia del Milan. Lui, davanti alle telecamere, la poggia soltanto al petto. Si scopre poi che, nel fuori onda, SuperMario quella maglia l’ha anche indossata. In questo caso non si può parlare di passato rinnegato, perché Balotelli vestiva ancora la maglia dell’Inter, ma ancora per poco. Di lì a qualche anno, l’attaccante esaudisce il suo sogno vestendo veramente la maglia del Milan.

HIGUAIN: NAPOLI-JUVENTUS

E’ il caso più recente, ma anche uno dei più discussi. Higuain sbarca in Italia e ci mette veramente poco a farsi amare dai napoletani. Sarri esalta al massimo le sue caratteristiche, lui lo ringrazia e ne approfitta: con la maglia azzurra segna tantissimi gol, sfiorando più volte le scudetto. Supera anche il record di reti in una singola stagione di Serie A. Poi, cosa accade? Ciò che ogni tifoso partenopeo probabilmente teme più di ogni altra cosa: il passaggio alla Juventus. Per la cifra monstre di 94 milioni, il Pipita passa ai rivali in campionato delle ultime stagioni. Da amore a odio, in pochissimo tempo. Higuain, tra l’altro, diventa anche la bestia nera del Napoli: in casa (non ultimo qualche giorno fa) e in trasferta segna sempre, non nascondendo per nulla la sua esultanza (a parte la prima volta). In un Napoli-Juventus del dicembre 2017, addirittura, dopo il gol esulta con la mano sulla fronte, come a voler cercare qualcuno. I napoletani lo avevano preso di mira, lui ha deciso di vendicarsi così.