Serie A, cresce il livello ma è boom di stranieri: Juventus maglia nera, Torino e Roma uniche big “Made in Italy”

Italia si, Italia no, cantavano Elio e le Storie Tese. Sembra lo slogan della Serie A. Italiani in campo o meno, c'è chi segue questa strada e chi no
CalcioWeb

Si è conclusa una sessione estiva di calciomercato intensa ed appassionante, che ha visto il ritorno o l’arrivo di grandi campioni in Serie A. Da de Ligt a Lukaku, da Sanchez a Higuain, fino a Ramsey, Smalling, Darmian, Zappacosta, Boateng, Godin, Rabiot, Llorente, Ribery, Lozano, Danilo, Lazaro, Mkhitaryan e Balotelli, il nostro campionato è tornato ad essere Paese che richiama i grandi giocatori con tanti acquisti importanti dall’estero, mentre pochi big hanno lasciato la serie A per trovare destinazione altrove (Icardi, De Rossi, Perisic, Andersen, Praet, Albiol, Kean, Cutrone ed El Shaarawy). Cessioni per gran parte fisiologiche: il borsino tra gli arrivi e le partenze è enormemente sbilanciato sul lato della bilancia del valore tecnico e qualitativo di chi è arrivato.

Già lo scorso anno con l’arrivo di Cristiano Ronaldo se ne era avuta la percezione, diventata abitudine in questa stagione. Ma la verità è che, pur con questa che può essere considerata una bella novità per la Serie A, il nostro campionato sta  diventando sempre più “straniero”. Oramai le nostre squadre abbondano di giocatori non italiani e poi ci lamentiamo che i giovani giochino poco, cosa che influisce (e parecchio) sulle Nazionali. Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito che in Serie A giocano troppi stranieri? Quante volte abbiamo sentito che i giovani italiani delle Primavere non vengono lanciati e vanno a farsi le ossa in Serie B e Serie C? Troppe. Analizzando le rose delle 20 squadre di questa stagione la cosa che balza subito all’occhio è l’alta concentrazione di stranieri, specialmente nell’undici titolare. E se l’Inter con gli arrivi di Sensi e Barella sembra aver invertito una tendenza che negli ultimi anni l’aveva portata a schierare persino undici stranieri, le altre (Juventus, Milan, Napoli) sono infarcite di calciatori non italiani.

La formazione dell’Inter sulla carta presenta 8 stranieri e 3 italiani. Quella della Juventus, al netto dell’infortunio di Chiellini, presenta nell’undici titolare solo un italiano. Il Milan ne ha 3 come l’Inter e come il Napoli. Un problema che si evidenzia soprattutto tra le grandi. Le medio-piccole, anche per forza di cose, hanno più italiani sia in rosa che nell’undici di partenza. E’ il caso ad esempio della Spal. Analizzando la formazione titolare ferrarese dell’ultima gara di campionato, quella contro il Bologna, possiamo notare come 6/11 siano italiani. Addirittura meglio ha fatto il Brescia, che nella gara contro il Milan ha messo in campo 8 italiani, prima che l’infortunio di Martella dopo pochi minuti costringesse le Rondinelle ad inserire Mateju portando così a 7 i rappresentanti del nostro Paese che calcavano il prato di San Siro. Ma, come detto, per le medio-piccole è forse più “facile” mettere in campo gli italiani. Lo è meno per le big. Vogliamo analizzare in particolare i casi di Roma e Torino, due squadre ricche di italiani, che potrebbero schierare facilmente, qualora lo volessero un undici di partenza ricco di calciatori del “Bel Paese”.

ROMA: FLORENZI E ZANIOLO GUIDANO L’UNDICI ITALIANO

Roma ItalianaLa Roma ha in rosa 9 italiani, tutti potenzialmente titolari. A partire da Mirante, che quando chiamato in causa lo scorso anno ha fatto meglio di Olsen, non che ci volesse tanto. Zappacosta, Santon e Spinazzola garantirebbero spinta e copertura sulle fasce, mentre Mancini è uno dei migliori difensori emergenti, almeno sulla carta. Cristante, Lorenzo Pellegrini e Zaniolo sono ormai delle certezze e almeno due di loro saranno punti fermi del centrocampo della Nazionale italiana dei prossimi anni. Florenzi è un jolly. Può essere schierato da terzino o da ala, dove lo metti sta. Una formazione di tutto rispetto che con due tre aggiunte, pescate tra gli stranieri, farebbe la sua ottima figura su tutti i campi di Serie A. Ovviamente la nostra è solo un’ipotesi. Nell’undici in grafica stiamo lasciando fuori gente come Kolarov, Under, Veretout.

TORINO: IL GALLO BELOTTI CAPITANO DI UNA PICCOLA NAZIONALE

Torino italianoUn’altra eccezione, forse ancor più della Roma, è il Torino. Anche Mazzarri può vantare in rosa diversi italiani, ben 12. A partire da Sirigu, passando per i vari Izzo, De Silvestri, Baselli, Zaza, Belotti e non tralasciando l’ultimissimo arrivato Verdi. Schierandone almeno 7-8 in campo ne verrebbe fuori un undici titolare di assoluto livello. Inoltre dal settore giovanile granata, sempre florido, sono usciti i vari Parigini, Edera e quel Vincenzo Millico, che ha già fatto vedere le sue qualità anche in Europa League. La società di Cairo ha sempre puntato sugli italiani, ancor di più quest’anno.