Juventus, Chiellini: “Ho deciso quando smettere”, svelata la data del ritiro

In un'intervista rilasciata a "La Gazzetta dello Sport", Giorgio Chiellini ha parlato del recupero dall'infortunio, di Champions e del suo ritiro

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Giorgio Chiellini, difensore e capitano della Juventus, si è raccontato a “La Gazzetta dello Sport”. Il centrale bianconero ha parlato del suo ritiro e della carriera che vorrebbe intraprendere in futuro: “Quanto giocherò ancora? Un paio d’anni. Non di più. A me piacerebbe fare una carriera dirigenziale. Con grande calma perché penso che l’errore più grande di noi calciatori, finita la carriera, è pensare di essere subito pronti”.

Juventus che negli ultimi anni è sempre andata ad un passo dalla vittoria della Champions, ma qualcosa è mancata.

“Un po’ di fortuna sicuramente. Però qualcosa ci è mancato: la capacità di gestire quelle finali. Ricordiamo sempre che nella Champions ci sono 5-6 squadre che sono allo stesso, altissimo, livello. A noi è sempre mancato poco, negli anni scorsi abbiamo perso delle partite in modo rocambolesco: Bayern, Ajax, Real. Tre volte siamo usciti in quel modo assurdo. Nel ciclo incredibile della Juve di questi anni, qualcosa che è nella storia del calcio italiano, resta solo quel rimpianto. Ma non è finita… La Juve per me – confessa – è famiglia. A tutte le persone che arrivano qua la prima cosa che dico è : ‘Ti sentirai a casa’. La vicinanza della famiglia Agnelli, in primis. E poi non è usuale, credimi, che l’alta dirigenza sia ogni giorno in campo, per gli allenamenti”.

Chiellini parla anche dei tempi di recupero dopo la lesione del crociato del ginocchio destro.

“Anno nuovo, sicuro. Febbraio, marzo… dipende. Quando si parla di un infortunio così serio si fanno delle stime perché si va su una media di recupero fisiologica. Ci sono tanti step da fare. È una battaglia che si vince ogni giorno. Ma già ora sto lavorando tanto e bene. Combatto il dolore con il sorriso”.

Chiellini, infine, parla del prossimo Europeo.

“Sì, se non succede niente, anzi arrivo bello fresco. Mancini mi ha chiamato la sera in cui mi sono fatto male e gli ho detto: ‘Mister torno in primavera, faccio un po’ di rodaggio perché così arriva giugno che sono fresco come una rosa,tanto sarà la mia ultima manifestazione…’. Arrivare da capitano della Juve, della Nazionale, con 500 partite in bianconero e 100 in Nazionale, ti dà una serenità diversa. Mi piacerebbe godermi questo Europeo come mi sto godendo questi ultimi, stupendi, anni da calciatore”.