Una carriera passata nell’ombra per colpa di Diego Armando Maradona. Così potrebbe essere riassunta la vita calcistica di Jorge Burruchaga. Inizia nelle giovanili del River Plate, ma viene ceduto quasi subito all’Arsenal de Sarandi. Nel 1982 passa all’Independiente. Qui conquista il titolo nazionale, guidato dal capitano Bochini. Sbarca in Europa, al Nantes nel 1985, diventa il miglior giocatore della Ligue 1. Passato al Valenciennes, viene coinvolto nello scandalo tra il Marsiglia e i biancorossi, che porta alla revoca del titolo all’OM e alla retrocessione dei due club. Squalificato per due anni, si ritirò nel 1998.
Una carriera discreta, ma Burruchaga era l’uomo giusto al momento giusto. Nella finale della Copa Libertadores del 1984, nella partita d’andata in casa del Gremio segna il gol del decisivo, determinante per la conquista del titolo visto lo 0-0 del ritorno. Venne convocato per il Mondiale del 1986, dopo l’ottima stagione al Nantes. Cosa si ricorda di quella rassegna iridata? I gol di Maradona contro l’Inghilterra. Ma anche lì fu Burruchaga ad essere decisivo.
Il 29 giugno 1986 si gioca la finale del Campionato del Mondo, Argentina-Germania. Maradona non vive una delle sue migliori giornate, ma le cose si mettono comunque bene per l’Albiceleste. Segnano Brown e Valdano, ma Rummenigge e Rudi Völler rimettono le cose in equilibrio. Partita che sembra destinata ai supplementari. Appunto, sembra. Maradona si accende e lancia in profondità. Burruchaga corre come se fosse l’ultima corsa della sua vita. Arriva sul pallone e colpisce di mezzo esterno superando Schumacher in uscita. E’ 3-2. Burruchaga è nella storia, invece no. Perché quello è stato e resterà sempre il Mondiale di Maradona.
Burruchaga ha due figli: Mauro, che gioca al Chievo Verona e Roman, un piccolo fenomeno del tennis. Entrambi hanno scelto uno sport con la palla, ma di dimensioni diverse.