“L’unica escoriazione ce l’ho dentro, nel cuore…”. Sono le dichiarazioni di Pietro Lo Monaco, l’ad del calcio Catania dopo l’aggressione ad opera di alcuni tifosi rossoblu sul traghetto verso Reggio Calabrua, l’amministratore delegato è stato stato convocato in Prefettura. “Voglio sentire cosa hanno da dire loro, mi hanno convocato – ha continuato Lo Monaco –. La scorta? Sono cose che decidera’ chi e’ competente in materia. Quello che e’ successo ieri e’ accaduto in un luogo pubblico. Vedremo… Sono stato aggredito alle spalle e non lo so come ho avuto la lucidita’ di portarli fuori sul ponte. Io per 25 minuti sono stato in balia delle frasi piu’ becere, delle accuse piu’ becere e delle minacce piu’ becere. Io denunce non ne faccio perche’ non ci sono abituato. Chi ha fatto quello che ha fatto si e’ firmato: ci sono telecamere, ci sono testimoni ed e’ davanti gli occhi di tutti quelli che e’ successo”.
“Io mi auguro che questo episodio sia solo uno spunto per isolare certa gente e per cercare di fare ripartire il Catania. I tifosi, quelli che si spacciano per tali, non fanno queste cose. Non portano discredito al nome del Catania. Il Catania ha tanti tifosi che non parlano, che non vengono al campo e forse questa e’ la parte che dovrebbe insorgere. Quello che e’ accaduto ieri fa parte di un meccanismo in cui si da’ voce e corpo a questa gente, il risultato e’ questo. Chi parla, chi commenta, i personaggi pubblici che hanno un ruolo devono capire che influiscono e in qualche modo indirizzano…”. Ieri l’incontro con Pulivirenti: “Era commosso, gli sono scappate le lacrime…”.