Una situazione diventata insostenibile. E’ assurdo pensare che i calciatori e le loro famiglie debbano aver paura di stare nelle proprie abitazioni o di girare per la città solo perché la squadra sta andando male. Eppure, attenendoci ai fatti, è quello che sta accadendo a Napoli. Sabato pomeriggio prima di Napoli-Genoa Thais Marques, moglie di Allan, incinta al settimo mese, ha tirato fuori tutta la paura che pervade le famiglie dei calciatori del Napoli. Una rapina subìta in villa, una bruttissima disavventura ormai passata ma che ha spinto Allan e consorte, insieme ai due bambini, a trasferirsi in albergo. E la denuncia su Instagram cosa ha prodotto? Insulti, come se non bastasse ciò che era accaduto. La lista di rapine è stata aggiornata con il caso di Zielinski, o meglio della moglie del polacco. Laura Slowiak, dopo una passeggiata domenica mattina sulla spiaggia di Varcaturo, si è vista danneggiare l’auto da ignoti che hanno portato via lo stereo ed il navigatore. Impaurita la donna ha chiamato il marito che l’ha raggiunta per tranquillizzarla. Gesto che non è servito visto che in occasione della partita con la Nazionale polacca Zielinski ha preferito portare la moglie con sé. La situazione non aiuta. I risultati sul campo sono deludenti. Ma contestare è un conto, i tifosi ne hanno tutto il diritto, terrorizzare calciatori e famiglie è un altro. E questo non può accadere. Non si può giustificare. E’ assurdo.
Allan e Zielinski, non i primi casi: i precedenti a Napoli
Eppure tante sono state le situazioni spiacevoli in casa azzurra. Colpiti calciatori, mogli, fidanzate. Nel 2008, a dicembre, venne rubato un Rolex da 25mila euro a Hamsik. Orologio prontamente ritrovato. La moglie dello slovacco, Martina, fu rapinata dell’auto, una Bmw X6, a Varcaturo. Cavani e compagna rimasero vittime di un furto in casa, un orologio Piaget da 18 mila euro il bottino. Ma anche Yanina Screpante, ex fidanzata di Lavezzi, venne colpita dai ladri: scippata di un Rolex per strada. Ma l’elenco è lungo. Anche le mogli di Aronica e Fideleff sono finite nel mirino dei malviventi. Preso di mira anche Zuniga, per ben due volte: un furto in casa e uno al termine di un allenamento per il colombiano. Vittime dei ladri anche Federico Fernandez, Marcelo Zalayeta e Valon Behrami. Allo svizzero venne rubata l’auto. Allora, fu ascoltato il pentito Salvatore Russomagno, secondo il quale le suddette rapine sarebbero state opera dei gruppi di ultrà intenzionati a punire i calciatori che non partecipavano alle manifestazioni organizzate dai tifosi. Ma non finisce qui. A febbraio 2016 Lorenzo Insigne fu rapinato in città da due uomini in scooter che lo minacciarono con una pistola puntata al volto, rubandogli 800 euro in contanti, due bracciali con diamanti e un Rolex. Prima di scappare uno dei due avrebbe detto al fantasista: “Dedicami un gol la prossima partita”. E infine, negli ultimissimi anni, il caso di Milik, derubato di un Rolex del valore di 8mila euro e quelli recentissimi di Allan e Zielinski. Un vero e proprio incubo per i calciatori partenopei. Ma, a scanso di equivoci, non sono cose che accadono solo a Napoli, anzi.
Rapine ai calciatori, non solo Napoli: altri casi storici
Episodi incresciosi che purtroppo non accadono solo nel capoluogo campano. A Milano lo dimostrano i casi di Seedorf, Balotelli e Icardi, quest’ultimo rapinato in pieno centro e privato di un Rolex nel 2015; a Torino quelli di Vucinic e Pogba. A Roma tante vittime, da Batistuta a Panucci fino a Balzaretti, Dzeko, Gervinho e Nainggolan. Clamoroso fu il caso di Mexes, nel luglio del 2008, quando fu rubata l’auto del calciatore francese con dentro la figlia. Ma non si tratta di un “vizio” solo italiano: anche Inghilterra e Spagna entrano in questa poco esaltante lista. Nel 2016 la vittima fu Jordon Ibe del Bounemouth, rapinato di un Rolex nel 2016 a Londra, mentre l’anno scorso è toccato a Roberto Firmino vedersi svaligiata la casa. Ma anche un simbolo dei Reds come Steven Gerrard ci è passato. Così come Reina, Agger e Kuyt. Di qualche mese fa la tentata rapina a Ozil e Kolosinac dell’Arsenal, con i ladri messi in fuga dal terzino. In terra iberica è toccato a Morata e a diversi calciatori del Real Madrid, con rapine in villa in loro assenza. Vivendo nel lusso i campioni del calcio entrano più facilmente nei radar dei malviventi, che approfittando di assenze dovute ad una partita in trasferta non incontrano difficoltà a introdursi nelle ville ricche di preziosi lasciate incustodite dai calciatori.
Il clima di Napoli è diventato esasperante e insostenibile
Una situazione insostenibile quella di Napoli. Un’aria pesante quella che si respira in città. Insigne diventato il bersaglio dei fischi del San Paolo. E così anche la moglie dello “scugnizzo” si è trasferita con i figli dai propri genitori, a Frattaminore. Quei calciatori che fino a poco tempo fa erano idoli del pubblico sono diventati il capro espiatorio. Sono ormai sottoposti alla gogna mediatica e, francamente, si può capire se qualcuno deciderà di lasciare il Napoli. Mertens, Callejon, Insigne, Koulibaly, Allan e Zielinski i principali candidati. Alcuni anche per gennaio. Non si può più accettare di vivere in un clima di paura, in uno stato di allerta, intenti a guardarsi intorno per evitare possibili minacce. Si parla di possibili ritorsioni in seguito alla rivolta post-Salisburgo. Ma non si può tentare di giustificare una situazione del genere, nel modo più assoluto.
Un clima di terrore che incide negativamente sulla squadra. I calciatori che già hanno la pressione di fare risultato costretti a subire anche tutto questo. Un effetto negativo su tutto l’ambiente. Adesso resta la paura che possa accadere di nuovo. Le vittime sono i calciatori, le famiglie e soprattutto i bambini che assistono a tutto questo. Non si può continuare a vivere nella paura solo per un momento negativo della squadra. Basta!