Incontro arbitri, calciatori, allenatori a Roma sul Var. Presenti anche Gravina e Nicchi, queste le loro parole.
“Spero sia una giornata risolutiva, è un momento difficile e c’è l’esigenza, vista la velocità dei tempi, di dare delle risposte concrete e per farlo dobbiamo essere collaborativi”. Lo dice il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina.
”Ringrazio tutti gli intervenuti questa riunione che abbiamo da sempre auspicato e voluto. Stanno procedendo a gran ritmo i lavori della sala Var a Coverciano. Sarà qualcosa di innovativo e servirà a comunicare con tutti gli addetti del gioco del calcio. Vogliamo anche istituire degli strumenti quotidiani e settimanali a breve tempo. Ogni settimana istituiremo qualcosa in cui spiegheremo quello che succederà”. Lo ha detto il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi.
Poi è toccato a Nicola Rizzoli, designatore della Serie A, dare alcune spiegazioni.
“La mia sensazione è che non tutti abbiano visto quello che abbiamo fatto vedere a Coverciano questa estate e faccio mea culpa per non essere andato nei raduni delle società. La Var non nasce per eliminare tutti gli errori. Oggi è una giornata fondamentale per capire tutti insieme cosa possiamo fare di più. Sembra che ci sia da tanto tempo ma è iniziata solo da due anni, ci sono migliorie che possono essere apportate ma serve conoscenza del protocollo Var. In campo stiamo tutti veicolando dei messaggi. I capitani devono prendersi maggiore responsabilità. Dobbiamo trovare un agreement. Se viene solo il capitano l’arbitro deve parlare o spiegare”.
Si analizzano poi alcuni episodi in particolare.
Il riferimento è al capannello di giocatori che si forma (nella fattispecie la gara Parma-Torino rigore concesso ai padroni di casa) in occasione delle decisioni arbitrali più importanti. “C’è il rigore e l’espulsione (di Bremer) e io mi sono anche dovuto arrabbiare con il mio direttore di gara perché non ha preso ulteriori provvedimenti verso ci protestava. Così è difficile. Il rigore di Lazio-Lecce, se l’arbitro avesse visto, sarebbe stato da ripetere: senza dubbio. C’e’ un errore arbitrale, non siamo qui a nasconderci. Qui l’arbitro avrebbe dovuto applicare la regola, il Var ha fatto quello che il protocollo prevede e ha annullato il gol perché Lapadula era entrato dentro l’area di rigore”.