Massimiliano Allegri ha concesso un’intervista all’emittente “ESPN” in cui spiega la sua filosofia di gioco e non solo. L’ex allenatore della Juventus ha parlato di tattica, calcio come arte e di come riconoscere i migliori giocatori.
“In Italia la tattica, gli schemi, sono tutte puttanate. Il calcio è arte e gli artisti sono i grandi campioni, non devi insegnargli nulla, li devi ammirare e metterli nelle migliori condizioni di fare bene. È bello quando vedo un grandissimo campione fare grandi giocate. Io in panchina sono spettatore di uno che fa spettacolo. Quando la palla arriva ai Ronaldo, ai Dybala, ai Ronaldinho, Seedorf o Pirlo io devo mettere in condizione gli altri di far arrivare la palla a questi ma poi quando loro hanno la palla decidono loro cosa fare”.
C’è chi sostiene che dalla tribuna si veda meglio il gioco, con una visione più aperta. Allegri non è certo un fautore di questa tesi: “Una delle più grandi puttanate che abbia mai sentito dire. L’allenatore deve stare in panchina, deve respirare la partita. Non guardi i giocatori in faccia, a volte deve capire che è il momento di cambiarli, di dirgli una parola di sostegno o spronarli. Se non sei lì come fai? Sei solo capace di telefonare. Il calcio è diventata una scienza, allora l’allenatore può andare al cinema“.
Infine un accostamento con il mondo dell’ippica per capire se un calciatore è fisicamente pronto per giocare: “Federico Tesio, uno dei più grandi allenatori di cavalli di sempre, diceva sempre che per capire se è un cavallo sta bene devi vedere come muove le gambe la mattina, i calciatori sono la stessa cosa. Lo dico sempre ai miei assistenti. Nella mia ignoranza non ho neanche un computer a casa, ho un iPad che mi ha regalato la Juve. Lì ci guardo le partite e studio qualche dato. Fortunatamente ho una buona memoria e riesco a ricordare cosa succede nelle partite”.