Fabrizio Ravanelli è stato un grande calciatore, si è tolto tante soddisfazioni con la maglia della Juventus. Adesso si racconta e parla della sua vita privata, sono emerse tutte le debolezze, Ravanelli è scoppiato in lacrime in diretta tv durante la trasmissione ‘Vieni da me’. L’ex attaccante parla dell’amico Fortunato scomparso nel 1995 per una forma di leucemia. “Andrea è stato un ragazzo straordinario. Ci siamo conosciuti a militare. Giocavamo nella Nazionale militare e siamo stati campioni del mondo. Poi ci siamo ritrovati alla Juve e abbiamo condiviso serate insieme mangiando torta e bevendo camomilla. Poi si è ammalato di leucemia e lui è venuto a curarsi a Perguia, nella mia città, e io ho cercato di aiutare lui e la sua famiglia come potevo, è stata una grave perdita non solo dal punto di vista calcistico, ma anche umano perché Andrea era un ragazzo straordinario”.
Ravenelli si commuove anche parlando del padre: “Mio papà ha fatto tanti sacrifici, mi ricordo ancora quando lui aveva 40 anni e si diplomò perito tecnico per poter aver 50mila lire in più sullo stipendio“, ricorda oggi Ravanelli. “Mia mamma e mio papà un giorno mi regalarono un paio di scarpe per la prima comunione e io, qualche giorno prima, andai a giocare a calcio con queste scarpe. Si ruppero e io andai da mio nonno che faceva il calzolaio e gli dissi di sistemarle perchè dissi che erano di un mio amio”, racconta l’ex calciatore che ha avuto alle spalle una famiglia severa, ma sempre presente. “Quando sono passato dal Perugia all’Avellino sono stati mesi difficili. Avevo 18 anni e stare da solo in un appartamento non era facile. Ho sofferto un po’ di solitudine, mi mancava la famiglia e gli amici, ma quell’esperienza mi ha maturato tanto perchè nella vita sono le esperienze negative che ti fanno crescere e ti fanno diventare uomo“.