In questi giorni si è tornato a parlare nuovamente di Calciopoli, in quanto il Collegio di Garanzia del Coni ha dichiarato esauriti i gradi della giustizia sportiva in merito al ricorso della Juventus sullo scudetto 2005-2006 assegnato all’Inter. Si è espresso in merito, ai microfoni di ‘FcInter1908‘, il giornalista Maurizio Pistocchi.
“La parola fine – si legge – è stata messa dall’avvocato della Juventus, Zaccone, il giorno in cui, riconoscendo la responsabilità dei dirigenti bianconeri per Calciopoli, chiese e ottenne una Serie B con penalizzazione. C’è un’intervista dello stesso Zaccone del settembre del 2006 in cui l’avvocato dice: ‘C’erano quattro illeciti gravissimi e accertati, che avrebbero portato la Juventus alla C2’. I fatti sono quelli e non è possibile trovare un’assoluzione per quello che è successo. La realtà è che per blandire la tifoseria è stato fin da subito perseguita una strada di non colpevolezza. Anzi, addirittura di estraneità per fatti che sono stati dimostrati da sentenze della giustizia sportiva e ordinaria. Se la Juve e Andrea Agnelli continuano orgogliosamente a esporre scudetti revocati, evidentemente questa soluzione non ci sarà mai, a meno che non venga la FIGC a impedirne espressamente l’esposizione. C’è un codice di giustizia sportiva che stabilisce che le società si devono attenere agli atti della FIGC. Le sentenze di Calciopoli sono atti ufficiali. Quando si sente dire ‘a casa mia faccio quello che voglio’, non ci si rende conto che la Serie A è un condominio con tanti inquilini. Di conseguenza, il palazzo non è della Juve, ma di tutti”.