La Roma ha avuto una tradizione negativa in Inghilterra, quasi sempre. Sì, perché ci fu una volta in cui il popolare detto “mai una gioia” non venne rispettato. Una vittoria ad Anfield firmata dal più improbabile dei protagonisti: Gianni Bismark Guigou Martínez. Nato a Nueva Palmira, in Uruguay, ha iniziato la sua carriera nel Nacional. Nel 2000 è passato alla Roma, poi è rimasto a lungo in Italia giocando con Siena, Fiorentina e Treviso, infine il ritorno in patria.
La leggenda narra che Fabio Capello lo definì “l’unico uruguaiano che non picchia“. Probabilmente il tecnico si aspettava un calciatore più fisico e con la garra tipica del Sudamerica. Guigou era invece un mediano con l’argento vivo addosso, duttile e discreto tecnicamente. Il 23 novembre, realizzò la prima marcatura per la squadra capitolina: suo fu infatti il gol che valse la vittoria di misura per uno a zero sull’Amburgo nella Coppa UEFA, grazie ad un sinistro dal limite dell’area di rigore. Poi arrivò la serata di Anfield.
Uno 0-1, che tutt’oggi rappresenta l’unica vittoria giallorossa in Inghilterra, ma che non servì alla squadra di Capello uscita dall’Europa. Colpa dello 0-2 subito a Roma e dell’arbitro, il signor Garcia Aranda, che trasforma un calcio di rigore già assegnato in un improbabile corner, giustificandosi segnalando che Batistuta stesso stava andando a battere dalla bandierina. Guigou diventa un eroe. Forse per la musicalità del suo cognome diventerà anche protagonista di diversi cori della Curva Sud dal tema della famiglia Addams ad una versione romanista di Johnny B. Goode. Celeberrimi anche gli adattamenti ironici (e a tratti blasfemi e razzisti) di “E tu” di Claudio Baglioni ed di “Andavo a cento all’ora” di Gianni Morandi, intonati però dai tifosi giallorossi in segno di protesta per i mancati acquisti di fine anni 90. Proponiamo sotto la prima parte del primo coro, quella ripetibile.
“E adesso non ci sei che tu, Gianni Guigou, Gianni Guigou,
che stai giocando in questa Roma mia…
Ed io che cosa mai darei,
se giochi come Servidei,
o peggio ancora Cesar Gomez….
E tu, Gianni Guigou, Gianni Guigou,
giocavi sempre e solo tu”.