Sono ore calde anche per il mondo del calcio, l’emergenza Coronavirus ha creato un vero e proprio caos sia sulla ripresa del campionato (anche degli allenamenti) che per vari aspetti dal punto di vista economico. Adesso sono arrivate indicazioni in un”intervista doppia a ‘Il Corriere dello Sport’.
Parla Tommasi: “non so quando si tornerà a lavorare, mi auguro presto perché il calcio è un termometro della società. Difficile dire la data della ripresa, mi sembra giusto dire che non si riprenderà fino ad una certa data”.
SUGLI ALLENAMENTI – “Chi pensa di avvantaggiarsi facendo allenare i suoi tesserati, non so cosa abbia in mente. Allenarsi adesso, due mesi prima della ripresa del campionato, però non ha senso. Ed è pure pericoloso. In Spagna ci sono decine di calciatori positivi, mentre in Italia magari non tutti hanno fatto il test e ci sono più asintomatici di quelli che si pensa. Lotito forse avrà buoni informatori e saprà davvero quando ricomincerà il campionato. La curva dei contagi non dà tregua, il rinvio dell’Europeo permetterà di concludere i campionati”.
Sul fronte stipendi parla l’Avvocato Grassani. “Le società quanto i tesserati non sono più tenuti a rispettare l’obbligazione”. Quindi possono sospendere i pagamenti degli stipendi? “Teoricamente sì, diversi presidenti hanno già attivato gli uffici legali per trovare una strada che eviti il collasso generale. Non si tratta di voler risparmiare o speculare, ma di salvaguardare il rischio d’impresa”.
Sui calciatori in prestito o svincolati dopo il 30 giugno: “continuano a giocare per il club che li ha tesserati nella stagione 19/20. Con gli emolumenti stabiliti. Non cambia nulla. Vale anche per gli allenatori e per i direttori sportivi. Ma serve un accordo prima”.