Che accuse a Conte: “Sopravvalutato ed egoista, non nutro simpatia per lui”

Pesanti accuse di un ex calciatore di Serie A nei confronti dell'allenatore dell'Inter Antonio Conte: "Sopravvalutato ed egoista"
CalcioWeb

Aldo Agroppi compie oggi 76 anni. L’ex calciatore del Torino è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione ‘Maracanã’, per parlare di allenatori. In primis, Agroppi spiega l’evoluzione del ruolo: “Ai miei tempi mi chiedevo se fossi in grado di fare l’allenatore: ero un bel ragazzo, slanciato. Certi allenatori non potrebbero mai farlo. Alcuni presidenti cercano delle figure mediatiche forti, arrembanti, da presa sul pubblico e giocatori. In certi casi già parti battuto. Io avevo giocato ad alti livelli, la dialettica non mi manca, da toscano ho una marcia in più e quindi ci ho provato. Inizialmente tutto bene con varie promozioni e soddisfazioni, poi è arrivata la depressione. Malattia subdola. Ti mangia, è devastante. Rimettendoci soldi e salute ho detto basta, ho dovuto lasciare”.

Poi attacca direttamente Antonio Conte, attuale tecnico dell’Inter: “Non nutro simpatia per Conte, non per il suo passato, ma per il troppo esibizionismo, troppe urla e troppe sceneggiate. Non si vince sbraitando e facendo circo. L’allenatore non deve essere amico dei giocatori, si rischia di diventare complici. Devono temerti e stimarti allo stesso tempo. Hai sempre allenato grandi squadre, ma sempre grandi sconfitte. Quando sento dire che ha portato una grande mentalità alla Nazionale italiane, mi viene da sorridere. Interpreta solo una parte, gli fa comodo quando vince, ma quando non vince diventa insopportabile. Vi ricordo che quella Nazionale non entrò neanche nei primi quattro all’Europeo”.

Agroppi prosegue il suo personale duello con Conte: “È sopravvalutato, quest’anno già fuori dalla Champions al primo turno ed è dietro in campionato. Esonerato ad Arezzo e con l’Atalanta. Ha vinto lo scudetto con la Juventus, come hanno fatto anche altri, non riuscendo mai a sfondare in Champions League. Io non ho mai avuto successi, ma non li ho mai promessi, quello che ho sempre garantito è stato l’impegno. Hanno il diritto di perdere, ma lui non sa farlo, perché dà totalmente i numeri. È uno che comanda, urla sbraita”.

Infine un confronto tra Inzaghi, Sarri e lo stesso Conte: “Inzaghi non sembra neanche un allenatore. È un amico fraterno di tutti, ha un presidente a tempo pieno e sono le squadre che vanno meglio delle altre. Sarri è mal sopportato e ben visto a secondo dei risultati. Il tempo è variabile così come gli allenatori. Se quest’anno vince solo il campionato cosa hai fatto?”.

Giornalismo sportivo in lutto: è morto Franco Lauro

Lutto nel mondo del calcio, giocatore stroncato da un malore a soli 22 anni [NOME e DETTAGLI]

Il Torino ricorda una figura storica: “era un signore d’altri tempi, indiscutibile memoria granata”