“Ho perso mezza gamba, ora lavoro in pizzeria. Sogno di fare il ciclista”: l’ex Cagliari Silva racconta

Le confessioni dell'ex attaccante del Cagliari Dario Silva: "Ho perso mezza gamba in un incidente, ora lavoro in pizzeria. Sergio Ramos mi ha ascoltato"

CalcioWeb

Dario Silva ha giocato tre stagioni a Cagliari. L’ex attaccante uruguaiano si è raccontato in una lunga intervista a ‘Il Posticipo’. Tantissimi i temi trattati, a partire dall’esperienza sull’isola: “Il Cagliari mi manca. All’inizio della stagione è andato abbastanza bene, un mese fa è arrivato Walter Zenga in panchina e sono curioso di vedere come andranno le cose quando si ricomincerà a giocare. Abbiamo una bella squadra, ci sono giocatori molto interessanti. Il terzo anno in cui c’ero io siamo saliti in Serie A e Cellino non mi ha pagato il premio promozione. Non mi ha mai dato quei soldi perché me ne ero andato via dal Cagliari dopo tre stagioni. Trapattoni è stato il tecnico più importante che ho avuto nella mia carriera: mi ha insegnato il calcio e mi ha spiegato che cosa avrei dovuto fare per diventare un campione. Ho cercato di seguire sempre i suoi consigli”.

Particolare il rapporto con Sergio Ramos ai temi del Siviglia: “In quella squadra c’erano Julio Baptista, Dani Alves e Reyes: erano giovani, ma già ottimi calciatori. Poi c’eravamo noi, gente di esperienza: abbiamo portato tutti sulla strada giusta. Nell’anno in cui sono arrivato c’è stato il salto di qualità. Mi ha fatto piacere aver giocato in una squadra così importante. Io ero più vecchio di Sergio Ramos, ma pensavo che sarebbe diventato un grande. Gli raccontavo tutto in macchina: parlavamo sempre di calcio quando andavamo ad allenarci. Lui era giovane e non poteva guidare. Io gli ripetevo sempre di pensare a fare ciò che dovevamo fare: concluso l’allenamento andavamo a casa a riposare perché ne avevamo bisogno. Per lui era importante dormire 6-7 ore a notte. Andavamo fuori a cena, ma quando volevo andare a bere qualcosa lo riportavo a casa. Quando capivo che non mi stava più osservando, tornavo indietro con la macchina e andavo in giro da solo. Pensavo che lui non dovesse fare quello che facevo io perché il mio corpo era abituato a riposare poco. Mi sentivo già sveglio al mattino quando dormivo poche ore. Ramos mi ha ascoltato, ha capito quello che gli dicevo”.

Si è parlato poi del grave incidente che lo ha visto coinvolto e della sua nuova vita: “Mi è capitato questo incidente e mi sono fatto male. Per fortuna non ho ferito nessun altro e sono stato il solo a subirne le conseguenze. Ho perso mezza gamba. Quando sono andato dall’ortopedico mi hanno fatto una protesi: me la sono messa e sono uscito. Il dottore mi ha detto che non aveva mai visto una cosa simile: non riusciva a spiegarsi come fosse possibile che riuscissi già a camminare. Secondo lui ripartire sarebbe stato difficile, ma io sono uscito perché volevo andarmene dall’ospedale. Quel giorno ho provato grande gioia: mi sembrava strano camminare di nuovo”. Oggi gestisce una pizzeria italiana: “Sono azionista del locale e faccio parte del gruppo che lo gestisce: faccio di tutto. Non gestisco solo il locale, ma sono anche in sala a contatto coi clienti. Mi piace la mia nuova vita: è diversa da quella che facevo prima, qui vengono sempre tanti giocatori e siamo vicini al mondo del calcio”.

Ancora qualche sogno nel cassetto per Dario Silva: “Voglia fare qualcosa nel ciclismo, un altro sport che mi piace tanto. Marco Pantani è stato il più grande di tutti secondo me: mi ha regalato la maglia rosa e una bandana. Io sono arrivato in Italia nel 1995, lui era già un grandissimo ciclista dal 1994. Ho conosciuto Claudio Chiappucci in Sardegna dove mi sono avvicinato a questo sport. Ho conosciuto un grande campione come Mikel Landa durante la Vuelta di Andalusia. Mi piacerebbe fondare una squadra, tanti amici vorrebbero costruire qualcosa insieme a me. I ciclisti mi sfidano sempre quando parliamo. Vorrei fare anche il Giro, magari con Fabio Aru“.

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