Milan-Roma 1-2: Ibra si camuffa e Donnarumma segna di mano, ma la scena è tutta per il pastore tedesco. Arbitro, ma Doveri?

Posticipo di lusso a 'San Siro' per chiudere la ventottesima giornata di Serie A. La Roma espugna il 'Meazza' e mette nei guai il Milan di Pioli
CalcioWeb

Ci sono Ibrahimovic, Donnarumma, Kalinic e un pastore tedesco. No, non è una barzelletta. E’ quanto successo in Milan-Roma. Ma andiamo per ordine. Pioli è costretto a rinunciare a Ibrahimovic, squalificato dal Giudice Sportivo. E dire che lo svedese ha fatto di tutto per giocare questa partita. Sono le 20:40 quando le due squadre si presentano all’ingresso del tunnel degli spogliatoi. E Ibra è lì, camuffato. Rasato a zero (come ai tempi della Juve), niente barba e niente baffi ma degli occhiali alla Edgar Davids che insospettiscono l’arbitro Doveri che, avvicinatosi da quelle parti, scopre l’impiccio. “Io sono Zlatan, il re. E gioco lo stesso”, dice Ibra. Il fischietto di Pisa, al contrario della Torre, è inflessibile e caccia via lo svedese, rischiando anche l’incolumità fisica. “Date una medaglia a quell’uomo” è la frase che si ripete tra i giocatori della Roma. Pioli si gioca la carta a sorpresa, anche se le previsioni della vigilia avevano anticipato la mossa: in attacco va Donnarumma. Si può iniziare.

L’assenza di Ibra sembra dare una spinta in più al Milan. Che gioca bene, tra gli “ohhhhhh” stupiti dei tifosi. Anche Pioli dalla panchina non ci crede e chiede al vice: “Ma quali sono i nostri?”. Scoperto che i suoi hanno la maglia rossonera ha un mancamento. Il povero Pau Lopez viene preso di mira dai cecchini del Milan, ma se la cava alla grande fino al 33′ quando Donnarumma svetta più in alto di tutti e lo trafigge. Veementi proteste della Roma perché il tocco è apparso palesemente con le mani, ma l’arbitro non segnala nulla. Anche il VAR è in difficoltà. Discussioni nella saletta: “Il tocco con le mani c’è ma Donnarumma è portiere, per me è il gol buono”, comunica Irrati in auricolare. Nei restanti dodici minuti c’è il tempo per qualche tiro di Kalinic, che prova ad avvicinare i piccioni all’estinzione. Nell’intervista flash all’intervallo il croato dichiara: “Perché il panda sì e i piccioni no?”.

Fonseca, più che al tocco di mano, ripensa all’assenza di Dzeko e si mette a piangere quando vede Kalinic: “Dite al Venezia di organizzare un’amichevole così gli ripuliamo Piazza San Marco. L’avevo detto che questo non segna mai”. Ma il croato ha uno scatto d’orgoglio e ribatte: “Tranquillo mister, ci penso io”. “Siamo rovinati”, pensa Fonseca. Inizia il secondo tempo. Dopo tre minuti Pioli rivede la sua vecchia squadra e si tranquillizza. Al Milan non riescono tre passaggi di fila e per contare gli errori difensivi serve un abaco. Pellegrini sprona i suoi e ricorda gli impegni post-partita: Ahò, sbrigamose a rimonta’ che c’ho ‘na cena sul tardi”. E proprio dai piedi del romano parte un’azione interessante, vanificata incredibilmente da Kalinic. Al che Fonseca sbotta: “Ma quale Dzeko, questo è cieco!”. Idea geniale dalla panchina giallorossa: a supporto di Kalinic entra un pastore tedesco. La Roma non demorde e trova il gol del pareggio: cambio di gioco illuminante sulla sinistra per Kolarov, palla in mezzo del serbo, inserimento di Kalinic che svirgola e colpisce il muso del cane. E’ l’incredibile 1-1.

Il tecnico portoghese, per non pensare a quanto succede in campo, inizia a raccontare barzellette ai componenti della panchina: “La sapete quella di Kalinic che segna a San Siro?“. Ma, finita la frase, accade una cosa ai limiti dell’impossibile. Dormita di Romagnoli e gol del croato. Pioli, incredulo, pone una domanda di fantozziana memoria al quarto uomo: “Scusi, chi ha fatto gol?”. Al nome di Kalinic l’allenatore rossonero lascia San Siro. Nel finale i giallorossi non rischiano nulla e portano a casa i tre punti. Fonseca, rispondendo alle domande dei giornalisti nel post-partita, dichiara: “Finalmente abbiamo trovato il centravanti della Roma”. Qualcuno azzarda: “Quindi Kalinic potrebbe scalzare Dzeko?” e Fonseca: “Che avete capito? Io stavo parlando del cane“.

L’Atalanta chiude la pratica Udinese in un quarto d’ora. Retroscena Gasperini: “Facciamo veloce che ho il pokerino”

Serie A 28ª giornata, c’è l’ombra del calcioscommesse. Il Procuratore Federale: “nel mirino 4 partite”

Napoli-Spal 3-1, Gattuso ha un mancamento ma poi si riprende: “Se perdevamo pure con questi eravamo davvero muru muru cu spitali…”

Lazio-Fiorentina 3-2: Immobile dalla quarantena alla quarantina, Iachini beffato da…Pieraccioni



Questo racconto non corrisponde assolutamente alla realtà. E’ frutto della fantasia della nostra redazione. L’idea nasce per cercare di ‘alleggerire’ la mente dei lettori, nelle ultime settimane riempita soltanto da notizie negative. Noi di solito amiamo raccontare ciò che succede in campo e tutto ciò che lo circonda, e per questo vogliamo provare a farlo anche in un momento del genere. Con leggerezza e un po’ di ironia, provando a strappare qualche sorriso. Speriamo che l’iniziativa possa essere apprezzata da chi ci legge.