L’indiscrezione, accordo Cts-medici: “la quarantena durante il campionato passa da 14 a 7 giorni”

Novità importanti sulla ripresa dei campionati, raggiunto l'accordo tra il Comitato tecnico scientifico e i medici di Serie A sul protocollo sanitario

CalcioWeb

Giornata molto importante per la ripresa del campionato di Serie A. E’ stato, infatti, raggiunto l’accordo tra il Comitato tecnico scientifico e i medici di Serie A sul protocollo sanitario da seguire in caso di nuova positività di un calciatore: il periodo di quarantena viene ridotto da 14 a 7 giorni, sia per il diretto interessato, sia per la sua squadra, mentre rimane di due settimane se la positività viene riscontrata durante gli allenamenti collettivi. Ecco la situazione nel dettaglio, secondo quanto riporta Sportmediaset.

“Qualora, durante il periodo di ripresa degli allenamenti di gruppo, ci sia un caso di accertata positività al Covid-19 – si legge – , si dovrà provvedere all’immediato isolamento del soggetto interessato. Inoltre, si dovrà provvedere a pulizia/sanificazione generale. La mappatura degli ulteriori contatti del soggetto positivo seguirà le prescrizioni del Ssn. Da quel momento, tutti gli altri componenti del Gruppo Squadra verranno sottoposti ad isolamento fiduciario presso una struttura concordata; saranno sottoposti ad attenta valutazione clinica sotto il controllo continuo del medico sociale, saranno sottoposti ad esecuzione di tampone (anche rapido) ogni 48h per 2 settimane, oltre ad esami sierologici da effettuarsi la prima volta all’accertata positività e da ripetersi dopo dieci giorni, o secondo periodicità o ulteriore indicazioni del Cts.

Nessun componente del suddetto Gruppo Squadra potrà avere contatti esterni, pur consentendo al gruppo isolato di proseguire gli allenamenti”. “Per Gruppo Squadra si intendono tutti coloro che nella fase di ripresa dovranno necessariamente operare e opereranno a stretto contatto tra di loro: i calciatori, gli allenatori, i massaggiatori, i fisioterapisti, i magazzinieri, altri componenti dello staff, etc. e, naturalmente, il medico/i Sociale/i. In questa fase, il gruppo dovrà essere ragionevolmente limitato nel numero alle persone considerate indispensabili ad assicurare una ripresa degli allenamenti collettivi nella massima sicurezza ed efficacia”.

“Tutti i soggetti verranno sottoposti a esame clinico effettuato dal responsabile sanitario, specialista in Medicina dello Sport e a tampone o altro test rapido validato a 72/96h dall’inizio degli allenamenti di gruppo e anche al tempo zero delle attività collettive. Il tampone verrà ripetuto ogni 4 giorni. Il test sierologico verrà effettuato al tempo zero e verrà ripetuto ogni 14 giorni”.

“In ottemperanza ai rilievi formulati dalla Cts”, il documento precisa “che l’approvvigionamento dei test molecolari per le persone interessate alla ripresa degli allenamenti di squadra ‘non deve minimamente impattare sulla disponibilità del reagentario da dedicarsi in maniera assoluta ai bisogni sanitari del Paese’, e si intende esclusivamente a carico delle singole società. Al fine di ovviare alle difficoltà operative di reperimento del reagentario a livello locale, e di standardizzare le procedure degli esami previsti, ma fermo restando le attività svolte dalle singole squadre, la Lega si adopererà, nel rispetto di quanto stabilito al capoverso precedente, per individuare laboratori autorizzati, criteri di esami e di trasmissione tempestiva dei referti ad un’unità terza, al fine di garantire coordinamento e immediatezza delle comunicazioni”.

Per quello che riguarda la sessioni di allenamento, “i soggetti appartenenti al Gruppo Squadra dovranno raggiungere il luogo e far ritorno al domicilio al termine dell’allenamento con mezzi propri e rispettando le misure anti contagio. Dovranno essere evitati, per quanto possibile, autisti. Tutti i soggetti dovranno essere dotati dei dispositivi di protezione individuale”.

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