Ripresa Serie A, Brusaferro: “Il parere del comitato tecnico-scientifico non è ancora pronto”

Anche il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, oltre a parlare della Fase 2, viene chiamato in causa sulla ripresa del campionato

CalcioWeb

Dopo le parole sulla ripresa del campionato da parte del premier Giuseppe Conte, sono arrivate anche quelle del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro: “Siamo in fase di valutazione, il parere del Comitato tecnico-scientifico non è pronto. Tutti gli sport di squadra mettono insieme un certo numero di persone che possono variare a seconda delle discipline. Sono per definizione delle aggregazioni. Ci sono tante variabili in gioco”.

Brusaferro ha poi parlato di questi primi giorni di Fase 2 e dei comportamenti che stanno tenendo e dovranno tenere i cittadini: “La chiave del successo di questa sorta di sperimentazione risiede nella consapevolezza che ognuno di noi partecipa in prima persona e può fare la differenza. Siamo ancora dentro l’epidemia. Aperture sì, ma con estrema accortezza nel gestirle. Sul piano epidemiologico i segnali di come è andata li interpreteremo la prossima settimana. Dai dati capiremo se i comportamenti dei cittadini sono stati virtuosi”.

“L’errore è pensare che il pericolo sia passato e dimenticare che potremmo ricaderci, quindi non usare le stesse cautele della fase 1. Mi sembra che tutti abbiamo imparato la lezione. Se continuiamo così potremo poi permetterci maggiori libertà e andare avanti con altre riaperture controllando la diffusione del virus. I punti di fragilità sono le aggregazioni che possono crearsi ovunque, in autobus, al supermercato, al parco e in strada. Sul riaprire tutto, non sono pessimista, ma cauto. Non sono il signor no. Dateci il tempo di monitorare l’effetto di questi primi passi. Bisogna contare i nuovi contagi e verificare che non siano aumentati prima di pensare al dopo. Il virus potrebbe riprendersi velocemente se non stiamo attenti. Anche se è difficile che l’epidemia possa ripresentarsi con la drammaticità che ha espresso in Lombardia. Oltre alle contromisure già in atto, esiste un piano organizzativo per intervenire con tempestività ed evitare situazioni estreme”.

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