Il 17 agosto 2008 ci lasciava Franco Sensi, storico presidente della Roma. Ventesimo presidente della storia giallorossa, Franco Sensi è ricordato con affetto dai tifosi della Roma, specialmente per aver regalato la gioia del terzo scudetto (quello del 2001). Fu anche imprenditore petrolifero, immobiliare ed editoriale e fu proprietario anche di Foggia, Nizza e Palermo. Ma l’amore per la Roma fu ineguagliabile. Quindici anni di storia dal 1993 alla morte nel 2008. Oltre allo scudetto in giallorosso ha vinto anche due Coppe Italia e due Supercoppe italiane. Un destino segnato il suo. Il padre, Silvio, partecipò alla costruzione dello stadio a Testaccio. Franco costruisce uno stabilimento per prodotti surgelati a Visso, in provincia di Macerata. Per oltre dieci anni ricopre anche la carica di sindaco del paese marchigiano. Entra nel consiglio d’amministrazione della Roma nel 1954 e nel 1961 ne diventa vicepresidente. Nel 1993, come detto, prende le redini della società.
Non sono mancate critiche alla sua gestione. Famoso l’episodio della protesta dei giocatori che, dopo la vittoria nella Supercoppa nel 2001, lamentano, con un duro comunicato, la mancanza, da parte della dirigenza, di “un cenno di non solo formale riconoscimento per il successo raccolto”. Il messaggio, sottoscritto da tutta la squadra sia pur con la perplessità di alcuni calciatori tra i quali Totti, arriva a Sensi, che si imbufalisce. Il 24 agosto 2001, giorno successivo al comunicato, Totti, Montella, Tommasi e Candela si recano a Villa Pacelli, scusandosi soprattutto per il tono del comunicato e la vicenda si chiude là. Rapporto speciale con Francesco Totti, definito “il figlio maschio che non ho”. Alla soglia degli 80 anni, inizia ad apparire sofferente e delega le decisioni alla figlia Rosella. Muore alle 23.35 del 17 agosto 2008, al Policlinico Gemelli, ma il suo ricordo è sempre vivo nell’ambiente giallorosso.