E’ già fallito il progetto Zhang alla guida dell’Inter. E’ vero che il club è tornato a vincere laureandosi campione d’Italia, ma vincere così ha poco senso. Il club nerazzurro non ha margini di miglioramento, anzi dovrà quasi rassegnarsi ad un ruolo di secondo piano. Negli ultimi anni sono stati accumulati tanti debiti, il futuro del club è a serio rischio e servirà un nuovo passaggio di proprietà per risollevare la situazione. L’avventura cinese ha portato in bacheca uno scudetto, il club nerazzurro è tornato ad essere credibile a livello nazionale, ma le prospettive per il futuro spaventano e non poco. La dirigenza ha imposto il ridimensionamento per i problemi dal punto vista economico e l’aspetto tecnico è stato messo da parte.
Tre indizi fanno una prova

Il primo campanello d’allarme è scattato dall’addio di Antonio Conte. L’ex Ct della Nazionale aveva chiesto un sacrificio sul mercato per rinforzare la rosa e giocarsi le carte anche in Champions League. La risposta della dirigenza è stata chiara: “dobbiamo vendere”. E infatti, a distanza di pochi giorni, è arrivata la prima cessione pesantissima. Hakimi è passato al Psg per 70 milioni di euro, si è trattato di un addio doloroso per le qualità dell’ex Real Madrid ma anche per le difficoltà di individuare un sostituto all’altezza. Stesso discorso anche per Lukaku, il belga è vicinissimo al Chelsea per 130 milioni di euro. Le convinzioni dell’ex Manchester United sono crollate nel giro di pochi giorni, l’offerta del Chelsea è troppo vantaggiosa dal punto di vista tecnico e economico. E l’Inter non ha intenzione di rinunciare ad una cifra così importante. I nomi che circolano come sostituto del belga non entusiasmano la piazza: Zapata, Vlahovic e Correa non possono essere paragonati a Lukaku. E per il sostituto di Hakimi è ancora tutto bloccato. Addirittura sono circolate voci di possibili dimissioni di Marotta e Ausilio, contrariati dalle strategie della dirigenza sul mercato e soprattutto sulla cessione di Big Rom. Il progetto cinese è già naufragato, non ci siamo. Zig Z(h)a(n)g: l’Inter ormai è fuori strada.