Una mentalità vincente: la più grande lezione di Inzaghi e Pioli ai loro stessi tifosi

Inzaghi e Pioli non hanno snobbato la Champions e sono arrivati in fondo, dando una grande lezione a tutto l'ambiente che mugugnava per i contraccolpi in campionato

CalcioWeb

C’è un clamoroso paradosso negli umori dei tifosi di Milan e Inter. Le due squadre più forti del campionato sono molto indietro in classifica: avevano iniziato la stagione con l’obiettivo di sfidarsi per vincere lo scudetto, e invece rischiano di non qualificarsi neanche alla prossima Champions League. E’ stata una stagione molto tribolata per entrambe: hanno perso per infortunio il loro calciatore più importante e decisivo (Maignan per il Milan e Lukaku per l’Inter) e molti altri; hanno pagato il prezzo dei mondiali dove tanti calciatori di entrambe si sono spremuti fino alle finali; hanno anche compromesso energie vitali come effetto collaterale della scelta vincente dei due allenatori, quella cioè di non snobbare alcuna competizione.

In modo particolare l’Inter di Inzaghi, dopo aver già vinto la Supercoppa (per il secondo anno consecutivo), è in semifinale di Champions League dove non doveva neanche superare il girone di ferro con Bayern e Barcellona, ed è in semifinale di Coppa Italia. Completamente folli, a fronte di tutto questo, le polemiche dei “calcolatori” secondo cui l’obiettivo primario doveva essere la qualificazione alla prossima Champions tramite il campionato, magari tralasciando la Champions stessa. Ma è un paradosso senza senso: visto che ci sono squadre più forti, come ad esempio il Real Madrid e il Manchester City, non avrebbe senso provare ad andare in fondo in Champions League se il rischio è quello di non fare la prossima. L’importante sarebbe qualificarsi alla prossima. Ma che senso ha rincorrere ogni anno la qualificazione alla prossima Champions se poi ogni anno ci sarà sempre qualche big europea più forte che non dovrebbe farti impegnare per vincerla?

Inzaghi aveva già dato alla sua squadra questa mentalità vincente un anno fa: non si arrese al sorteggio shock che riservò subito il Super Liverpool agli Ottavi: si impegnò al massimo e sfiorò la qualificazione con la clamorosa vittoria ad Anfield compromettendo inevitabilmente la vittoria del campionato e perdendo quei punti decisivi per il titolo della serie A.

La realtà è proprio questa: anche se dovesse costare punti preziosi in campionato, a costo di compromettere la qualificazione del prossimo anno, Milan e Inter sono due squadre che devono dare tutto in Champions League perché possono ambire a vincerla. Adesso è certo che una delle due farà la finalissima, e se la giocherà sia contro il City che contro il Real. Come può un tifoso preferire meri calcoli di piazzamenti rinunciando ad inseguire il sogno più grande?

E’ vero che Milan e Inter potrebbero entrambe non disputare la prossima Champions League. Ma è anche vero che una delle due può vincerla quest’anno, e non è più pura utopia. E’ la mentalità vincente che Pioli e Inzaghi hanno trasmesso alle rispettive squadre, ribaltando quella mediocrità che fino a pochi anni fa contestavamo quando i nostri club nazionali snobbavano le coppe europee facendosi eliminare da squadre di gran lunga inferiori per concentrarsi solo all’inseguimento di un piazzamento in campionato. E’ proprio vero che non siamo mai contenti! Che poi, cosa significa mentalità vincente se non proprio provare a vincere sempre anche a costo di non vincere mai? L’alternativa è rinunciare a giocarsela su alcuni fronti considerati esagerati, comunque senza alcuna garanzia di vincere sugli altri! Si chiama sindrome di inferiorità.

Nota a margine: vincere la Champions significa, oltre a scrivere una pagina di storia indelebile, anche partecipare automaticamente alla prossima edizione della competizione, per giunta da testa di serie quindi allo stesso livello di chi vince lo scudetto, pur classificandosi quinta, sesta o settima in classifica. Ecco perchè Pioli e Inzaghi fanno bene a non mollare un centimetro. Costi quel che costi in serie A.

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