Dopo la stangata del -10 in classifica, la Juventus potrebbe rischiare una nuova mazzata, questa volta al di fuori dei confini nazionali. Torna di moda la spinosa questione della Superlega e con essa anche i rapporti con l’UEFA.
Secondo “La Gazzetta dello Sport”, la Juventus non ha fatto alcun passo indietro sulla questione Superlega, anche dopo il cambio dei vertici societari, probabilmente in attesa del pronunciamento della Corte UE. Un bel rischio da correre, soprattutto se i giudici UE dovessero confermare l’incompatibilità fra il super torneo e le restanti Coppe (giocando un torneo si viene esclusi dall’altro, ndr).
Situazione Barcellona
Il Barcellona, coinvolto nella questione Superlega e alle prese con la grana interna del caso Negreira, ha preferito riallacciare i rapporti con l’UEFA. Joan Laporta, lo scorso aprile, è volato personalmente in Slovenia per interloquire con il presidente dell’organo calcistico europeo, Aleksander Ceferin, in modo tale da ammorbidire le divergenze, aprendo alla prospettiva di abbandonare la Superlega.
Anche da Torino esiste un dialogo con Nyon ma, secondo la ‘Rosea’, non si è mai parlato concretamente di Superlega. La questione avrebbe stupito e irritato lo stesso Ceferin.
Conti alterati
Gli uomini UEFA hanno visionato le pagine dell’inchiesta Prisma attraverso un’indagine autonoma rispetto a quelle fatte in Italia. A giugno potrebbero arrivare già a una propria conclusione. Il nodo fondamentale da sciogliere è il seguente: le plusvalenze fittizie e le due manovre stipendi (2020 e 2021) hanno violato i principi di sportività alterando i conti bianconeri in ottica Fair play finanziario?
La Juventus aveva stretto un accordo sul settlement agreement con l‘UEFA pagando una multa fortemente scontata (da 19 milioni a 3.5 milioni). Ma se questo accordo fosse basato su dichiazioni contabili ritenute false? L’ipotesi di un’esclusione per uno i più anni dalle Coppe europee sarebbe più viva che mai.
In questo scenario si configura lo stupore di Ceferin. La Juventus non ha fatto nulla, dal punto di vista dei rapporti diplomatici, per tentare un riavvicinamento, anche dopo l’addio di Andrea Agnelli sul quale il numero 1 dell’UEFA aveva dichiarato: “con Andrea la questione è personale. Ai miei occhi quest’uomo non esiste più“.