Caso Samardzic-Inter: botta e risposta tra padre e Rafaela Pimenta

Il botta e risposta tra il papà di Samardzic e Rafaela Pimenta: il riferimento è al mancato passaggio all'Inter

CalcioWeb

E’ sfumato il passaggio di Lazar Samardzic all’Inter a causa delle nuove condizioni economiche proposte dal padre del calciatore. Proprio il papà del calciatore 21enne ha svelato i dettagli sulla trattativa. “L’Inter voleva chiudere con la Pimenta ma non c’entrava nulla, l’ho vista una volta sola in vita mia, non so come si sia infilata”, le parole a Sportitalia.

“L’Inter ha fatto un errore: ha fatto tutta la trattativa e ha chiuso l’affare con una persona che non aveva il permesso per farlo. Ma io l’ho vista una volta sola nella mia vita. Non so lei come abbia fatto a infilarsi in questa cosa, perché la trattativa era tra Udinese e Inter: poi ci siamo trovati lei in mezzo, che voleva chiudere l’affare senza il nostro permesso. Quindi quando ho ricevuto la bozza di contratto dall’Inter e abbiamo visto che c’era lei come intermediaria e rappresentante di Lazar, abbiamo chiesto che questo fosse cambiato”. 

Poi nuovi dettagli: “la prima volta che mi sono seduto nell’ufficio dell’Inter, ho detto a Mr. Ausilio: ‘Guarda, io non ho mai visto nessun contratto finora, nessuna offerta’. Allora lui me l’ha stampata in quell’appuntamento e io gli ho detto: ‘Ecco, ora è la prima volta che vedo questi numeri’. Ed è finito tutto, ha detto che non avevamo più nulla di cui discutere, ha detto che l’Inter ha 150 anni di storia, che ha fatto la Finale di Champions… E io gli ho risposto ‘Certo hai ragione, ma qui c’è stato un errore di comunicazione, mi spiace’…”.

Lazar Samardzic
Foto di Gabriele Menis / Ansa

La risposta di Rafaela Pimenta

Rafaela Pimenta è stata considerata la responsabile della rottura tra Samardzic e l’Inter perché rappresentava il figlio senza avere accordi. “Mi dispiace che il papà di Samardzic abbia giustificato le sue decisioni con questi argomenti. Per me parlano i fatti. Dall’incontro avuto con lui e la moglie insieme a Kolarov nel mio ufficio a Montecarlo, alle tante chiamate fatte insieme ai diversi club, alla sua richiesta rivolta all’Udinese di parlare direttamente con me”.

“Il nostro appuntamento insieme presso la sede dell’Inter, gli ok dati all’Inter, i brindisi con lui e la moglie in un hotel di Milano, la videochiamata con il figlio per organizzare le visite mediche, l’arrivo di altri famigliari e del cameraman per le riprese video. Dopo tutto questo, il papà ha avanzato delle richieste che io non condividevo nella sostanza e nella forma e in quel momento ho deciso di farmi da parte”.

Condividi