“Testa di cazzo”, “delinquenti”: Sabatini show su 3 famosi ex Roma

Walter Sabatini ricorda con nostalgia, seppur a modo suo, i tempi passati alla Roma e cita tre grandi ex giallorossi e le loro 'peculiarità'

CalcioWeb

Walter Sabatini è uno dei personaggi più schietti e vulcanici del calcio italiano. L’ex direttore sportivo della Roma, intervenuto al podcast “Caffettino”, ha ricordato con nostalgia, seppur alla sua maniera, i momenti passati a Trigoria citando alcuni ex calciatori giallorossi e le loro ‘peculiarità’.

Nainggollan

Il primo non poteva che essere Radja Nainggolan (presente allo stesso podcast), uno dei colpi più riusciti della carriera di Sabatini, centrocampista totale che spesso non è riuscito a esprimere il proprio potenziale a causa del suo carattere decisamente sopra le righe.

Radja è il più forte centrocampista che io ho mai visto giocare. – racconta Sabatini – Quando scendeva in campo mi dava l’impressione che fosse imbattibile nei duelli e nella qualità di gioco con il pallone ma non solo. Ma è stato anche un grandissimo testa di cazzo, un grande esperto di ‘bugie bianche’ perché diceva di essere a casa e invece era sulla Colombo frecciando in auto come un folle, ma la mattina arrivava puntuale al campo e lavorava tanto e poi si vedeva la domenica.

È un calciatore che non c’è ora in giro: trovo strano che nessuno non lo abbia cercato, per me la sua carriera non è assolutamente finita visto che è in condizione fisica e psichica. I******o e in forma com’è darebbe un grande contributo in campo“.

De Rossi e Maicon

Sabatini non ha ‘risparmiato’ anche due altri grandi ex del calibro di De Rossi e Maicon.De Rossi è un delinquente come Radja, si somigliano molto loro due. – ha spiegato Sabatini – Anche fuori dal campo: Nainggolan è un delinquente, che però io adoro, non lo cambierei con nessuno al mondo.

Lui doveva essere un delinquente così per essere il giocatore che è stato: arrogante in campo con il senso della sfida, sputando sangue ma con i suoi vizi. Non avevo solo lui con questa tendenza ma anche il leggendario Maicon. Avevo una persona addetta al recupero di questi due: prima di farli allenare gli dicevo, vai a vedere come stanno. Non sapevo come sarebbero arrivati in campo, barcollanti sicuro.

Però quando si allenavano anche con 5 minuti di sonno poi facevano i professionisti in campo. Ho avuto calciatori bizzarri ma meravigliosi, sono contento di aver vinto tantissimo con loro e con una squadra che giocava le partite alla grande“.

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