Inter, ricordi Gnoukouri? Oggi si chiama Traorè ed è stato vittima di tratta di esseri umani

Assane Gnoukouri, talentino dell'Inter di Mancini, vittima di tratta di esseri umani: oggi si chiama Alassane Traorè e vuole tornare a giocare

CalcioWeb

Alassane Traorè è un nome che non dirà nulla ai tifosi dell’Inter. Qualcuno, invece, ricorderà Assane Gnoukouri, giovane centrocampista dell’Inter di Mancini schierato, a sorpresa, titolare in un derby. Gnoukouri oggi si chiama Alassane Traorè, la questura di Piacenza gli ha rilasciato un regolare codice fiscale riconoscendolo vittima di tratta di esseri umani.

Non gioca una partita dal 2016. Mentre la sua carriera stava prendendo il volo con il prestito all’Udinese, gli venne trovato un problema al cuore. Nel mentre, i suoi documenti vennero giudicati carta straccia. Dal 2018 viveva in Italia da immigrato irregolare, a rischio espulsione, adesso ha un regolare permesso di soggiorno.

La vicenda

Nel 2017, la squadra mobile di Parma arresta 3 persone accusandole di favoreggiamento dell’immigrazione e falso per l’ingresso illegale nel Paese di giovani calciatori: tra questi ci sono l’agente di Gnoukouri, che l’ha portato in Italia dalla Costa d’Avorio, e il padre adottivo del calciatore. Lo hanno fatto arrivare in Italia come figlio di un cittadino ivoriano già residente in Italia. Da quel momento, Gnoukouri non è più Gnoukouri.

Viene un agente e mi chiede se voglio andare a giocare in Italia. – racconta a “La Gazzetta dello Sport” – Mi dice che non ci sono problemi, che sarei anche andato a scuola come qualsiasi altro ragazzo. Vivo con mia madre, che a scuola non è mai andata, e sei fratelli, parlano con lei ed è contenta di potermi dare questa opportunità. Io sognavo di fare il calciatore, che potevo mai dire? Vado in prova al Marsiglia, gioco nei dilettanti al Marano, vicino Vicenza, poi mi portano all’Inter e mi prendono“.

Poi la scoperta. “Mi dicono che i documenti sono falsi, ma il falso mica l’ho fatto io. – spiega il calciatore – Avevo un passaporto con su scritto Gnoukouri rilasciato dall’ambasciata. Il signor Gnoukouri, che mi aveva adottato, mi diceva che andava tutto bene e poi non l’ho più sentito. Quando ho firmato il primo contratto con l’Inter lui e l’agente promettevano che avrebbero mandato i soldi a mia madre per comprare una casa, invece non era vero. Se chiedevo rispondevano che era l’Inter a non pagare. Ero perplesso, non capivo, mi sono trovato da solo.

E sa cosa mi fa rabbia? Che ci ho sempre messo il cuore. L’ho dato per il mio agente, perché mi sono fidato di lui. L’ho dato per il padre adottivo: il mio l’ho perso da bambino e lui l’ho trattato come un genitore vero. L’ho dato per l’Inter, ho sempre lavorato duro e non ho mai fatto casino. Pensavo di avere attorno una famiglia, invece erano solo affari“.

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