Ospite al Social Football Summit 2023, Tiago Pinto, direttore sportivo della Roma, ha trattato diverse tematiche di primo piano riguardanti il mondo giallorosso, fra le quali una in particolare ha destato l’attenzione dei tifosi. Ogni appassionato di calcio quando sente parlare di “top player” affiancati al nome della propria squadra drizza subito le antenne. Ma quando essi vengono “sminuiti”, seppur con ironia…
La battuta di Tiago Pinto
“Come si preparano colpi come Dybala e Lukaku? Dicono che sono molto fortunato, che gli altri non li volevano…“. Tiago Pinto risponde con ironia sui due più grandi acquisti del presente della Roma. “Aggiungo a Dybala e Lukaku anche Mourinho: la prima cosa che fai è far vedere le ambizioni della società. – prosegue – Poi, quello in cui siamo stati bravi è stato il timing. Ha fatto la differenza il lavoro di squadra: il coinvolgimento della società e dell’allenatore. Non voglio fare il paraculo nei confronti dei tifosi, ma Dybala, Lukaku e Mourinho sanno che non trovano tifosi così altrove. Nel caso di Dybala e Lukaku se andavamo a lottare coi club che li volevano all’inizio del mercato non ce l’avremmo fatta. Tutti e due sono brave persone: poi sì, c’è stata un po’ di fortuna in mezzo“.
Una battuta con un fondo di verità?
Nonostante la simpatia dietro l’esternazione, lo stesso Tiago Pinto sottolinea come se la Roma avesse dovuto battagliare con altre squadre che inizialmente volevano Dybala (Inter) e Lukaku (Inter, Juventus) non sarebbe riuscita a prenderli.
È pur vero che Dybala, scaricato dalla Juventus, finito in orbita Milan, poi bloccato dall’Inter e scaricato dopo il mancato accordo del contratto, ha trovato solo nell’offerta della Roma una proposta vicina alle sue richieste.
Discorso simile per Lukaku: prima la rottura con Chelsea e Inter, poi il dialogo dell’agente con Milan e soprattutto Juventus, il rischio di restare fuori rosa a Londra e l’accordo con la Roma, in fretta e furia, agli sgoccioli del mercato.
Gli affari di mercato sono spesso frutto di occasioni colte al momento giusto, chance che se non vengono capitalizzate al volo, si rischia di non ritrovarsi più. Ma la domanda fra i tifosi sorge spontanea: gli ‘scarti’ delle altre squadre sono considerabili ancora top player?