Insulti sessisti all’arbitro donna: 10 giornate di squalifica, ma il club non ci sta

In una gara del campionato veneto juniores, un giovane calciatore è stato squalificato per 10 giornate per aver insultato l'arbitro donna

CalcioWeb

Il calcio si impegna spesso a lanciare messaggi contro la violenza (sia fisica che verbale e psicologica) contro le donne, ma episodi come quello accaduto nel campionato provinciale Juniores in Veneto fanno capire come il problema sia ben radicato nella società. E anche i giovani, purtroppo, non fanno eccezione.

Nella partita tra Cavallino e Fossatese, un giovane calciatore è stato squalificato con ben 10 giornate di stop dal Giudice Sportivo per insulti sessisti indirizzato all’arbitro donna. Il ragazzo avrebbe detto al direttore di gara che “le donne devono stare a casa a lavare i piatti“, vedendosi sventolare un rosso diretto come risposta.

Poi la maxi squalifica che, come si legge nel comunicato, è arrivata: “per aver proferito reiteratamente insulti a sfondo gravemente sessista contro l’arbitro donna“.

Il club non ci sta

Il Cavallino, club del giocatore, squalificato, sarebbe pronto a presentare ricorso poichè, secondo la ricostruzione, tale frase non sarebbe mai stata pronunciata dal proprio tesserato. Secondo la società veneta, infatti, l’arbitro non avrebbe visto in faccia l’autore degli insulti, ma l’avrebbe individuato riconoscendone il timbro vocale.

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