Milan, l’ultima missione di Zlatan Ibrahimovic: perché è la più difficile della carriera

Zlatan Ibrahimovic pronto ad una nuova fase della sua carriera: lo svedese chiamato a decisioni importanti

CalcioWeb

La carriera da calciatore di Zlatan Ibrahimovic è stata favorita dal talento enorme, adesso quella da dirigente si preannuncia ricca di insidie. Dopo il ritiro dal calcio giocato, lo svedese è stato richiamato dal Milan in un ruolo completamente inedito: svolgerà un ruolo attivo nelle operazioni sportive e commerciali del club rossonero, in più potrebbe avere anche un ruolo decisionale in determinate situazioni tecniche.

Il Milan sta attraversando uno dei periodi più delicati dal punto di vista sportivo: è fuori dalla Champions League, in campionato sembra già fuori dalla lotta scudetto e anche il quarto posto è a serio rischio.

La missione di Ibrahimovic

La missione di risollevare il club da questa difficile situazione è stata affidata a un uomo che ha dimostrato di essere un vero leader in campo e anche nello spogliatoio: Zlatan Ibrahimovic. Questa volta, però, il compito è completamente inedito: lo svedese non avrà accesso allo spogliatoio della squadra ma potrebbe essere coinvolto nelle decisioni riguardo al futuro dell’allenatore.

Ibrahimovic
Foto di Matteo Bazzi / Ansa

Il carisma e la personalità del calciatore hanno sempre avuto un impatto significativo. Questa volta, però, il suo contributo si estenderà oltre il campo di gioco. La decisione di coinvolgere Ibrahimovic anche nella gestione della squadra è nata da un confronto con la dirigenza, ovviamente sempre nel rispetto delle altre figure presenti nell’organigramma del club. Il tecnico Stefano Pioli è stato messo (ingiustamente) in discussione e sarà chiamato ad una reazione già dalla prossima partita casalinga contro il Sassuolo.

Zlatan Ibrahimovic, con ogni probabilità, avrà anche un ruolo decisionale sul fronte allenatore: dalla possibile conferma di Pioli, al nome del sostituto alla scelta per il futuro. In più la proprietà chiederà consigli allo svedese sulla gestione del gruppo e sui problemi dal punto di vista fisico dopo il record di infortuni stagionali. Un ruolo, con il tempo, a 360° con l’obbligo di non sbagliare decisioni decisive per il futuro del club.

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